N°138
Porte Aperte II
Soggetto attuatore
Ideadonna Onlus
Ambito
Diritti umani, prevenzione e contrasto alla violenza di genere
Pari Opportunità e inclusione sociale
Servizi per l’impiego/orientamento professionale/Sostegno incontro domanda e offerta di lavoro
Pari Opportunità e inclusione sociale
Servizi per l’impiego/orientamento professionale/Sostegno incontro domanda e offerta di lavoro
Tipologia/e di azione
Azione alle persone
Percorsi integrati per l’inserimento lavorativo
Percorsi integrati per l’inserimento lavorativo
Destinatari
Solo donne
Categorie Svantaggiate: donne straniere inserite nel programma di assistenza e integrazione sociale, adulte, comprese diverse madri con bambino.
Categorie Svantaggiate: donne straniere inserite nel programma di assistenza e integrazione sociale, adulte, comprese diverse madri con bambino.
Partnership
Città di Torino, CIOFS FP Piemonte, Camera Provinciale del Lavoro di Torino (CGIL)
Territorio
Fonte di finanziamento - Costo
179.892,00
Fondi Strutturali: FSE
Fondi Strutturali: FSE
Data inizio
Dicembre/2012
Data fine
Giugno/2014
Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Valentina
Cognome: D’Amelio
E-mail: posta@ideadonnaonlus.org
Cognome: D’Amelio
E-mail: posta@ideadonnaonlus.org
DESCRIZIONE DEL PROGETTO:
Contesto e problema
Le attività volte all'inserimento lavorativo delle vittime di tratta, svolte con continuità da IDEADONNA ONLUS a partire dal 2001 nel quadro del progetto "Freedorn" della CITTÀ DI TORINO, e poi confluite nel progetto "Piemonte in rete contro la tratta", erano state implementate dal marzo 2010 al giugno 2011 con il primo progetto "Porte Aperte", realizzato grazie al contributo dei partner CAMERA PROVINCIALE DEL LAVORO DI TORINO e CIOFS FP PIEMONTE. Questi stessi soggetti hanno dato vita alla seconda edizione, dando vita alla Associazione Temporanea di Scopo di "Porte Aperte II" e collaborando con continuità dall'inizio alla fine del progetto.
Obiettivi
Obiettivo del progetto "Porte Aperte II'' è il raggiungimento dell’autonomia e l'empowerment delle persone beneficiarie dell'intervento.
Tutte le azioni progettuali messe in campo hanno voluto promuovere il passaggio ad una situazione di maggiore consapevolezza e benessere attraverso la valorizzazione delle esperienze possedute, professionali e non, lo sviluppo di capacità personali e l'acquisizione di nuove competenze, necessarie ad un valido inserimento sociale e lavorativo.
L'obiettivo specifico di questo progetto è stato l'accompagnamento educativo all'inserimento lavorativo, attraverso l'offerta di varie forme di sostegno.
Attività
Il progetto ha fatto precedere l'inserimento in tirocinio formativo da una prima fase articolata in attività laboratoriali e di bilancio di competenze; a questa è seguita una attività di accompagnamento e tutoraggio individuale (colloqui di confronto, analisi, sintesi e progettazione, valutazione in itinere e finale).
ACCOGLIENZA: La fase di "accoglienza" riguarda i primi contatti della donna con il progetto. La presa in carico delle donne, divise in 4 gruppi formati da 4 o 5 persone, è stata realizzata attraverso incontri in cui le educatrici professionali della Città di Torino, soggetto referente per l'attuazione del programma art.18, insieme con le future referenti di percorso di Ideadonna, hanno presentato l'iniziativa, chiarendone obiettivi e modalità di attuazione. Questi incontri si sono conclusi con l'adesione di tutte le donne coinvolte, formalizzata attraverso la firma della Carta di partecipazione (documento che formalizza gli impegni tra le parti)..
BILANCIO DELLE COMPETENZE: Il C.r.O.F.S. - F.P. Piemonte, in qualità di partner del progetto, si è occupato della realizzazione dei percorsi individuali di Bilancio delle Competenze e di alcuni laboratori di gruppo su tematiche e con obiettivi specifici. Il percorso di Bilancio di Competenze è stato organizzato in 14 ore di attività individuali e frontali.
DEFINIZIONE DEL PROGETTO: elaborazione di un proprio progetto di inserimento lavorativo inserendo tutte le informazioni utili per proseguire in autonomia nel percorso di inserimento in stage e nella ricerca attiva del lavoro.
LABORATORI DI GRUPPO: finalizzati ad approfondire la conoscenza del territorio e rendere le partecipanti più autonome negli spostamenti in città; a conoscere il mondo del lavoro da parte delle partecipanti; mettere in campo le proprie competenze tecnico- professionali e consentire a ciascuna partecipante di sperimentarsi in una simulazione di un colloquio di lavoro.
TUTORING: orientamento, accompagnamento e sostegno nel percorso formativo on the job e nell'attuazione e verifica dell'inserimento, in un confronto puntuale non solo con la donna ma anche con i responsabili delle aziende.
Risultati raggiunti
Diretti: Il progetto è stato rivolto a 19 donne straniere vittime di tratta (di cui 10 madri con bambino presente e convivente in italia), con un’età compresa tra i 20 e i 27 anni. Le persone prese in carico sono state tutte di nazionalità nigeriana, in linea con quanto presentato dalle statistiche nazionali che vedono una fortissima prevalenza di donne nigeriane inserite nei programmi di assistenza e integrazione sociale.
I primi due mesi le donne hanno partecipato alle attività di orientamento, bilancio delle competenze, laboratori di gruppo. Nel corso dei 3 mesi successivi sono stati attivati i tirocini formativi.
Le partecipanti hanno ricevuto un sostegno al reddito di 530,00 ciascuna, sostegno che è stato dato per l’adesione e la effettiva partecipazione al percorso integrato (5 mesi).
Il progetto ha realizzato 5595 giornate di presa in carico, con una media di 294 giorni di presa in carico per affidato.
Le donne che sono state inserite ed hanno completato il tirocinio sono state 18 su 19. Delle 18 donne che hanno completato il tirocinio formativo 2 sono state assunte con contratto a tempo determinato e di apprendistato.
Delle rimanenti 16:
8 non sono state assunte perché l’azienda ha reputato che non avessero raggiunto una sufficiente autonomia;
2 sono impegnate in ulteriori percorsi di formazione promossi dalla città di Torino, con tutoraggio di IDEADONNE, e per le quali si registrano buone prospettive di assunzione;
6 non sono state assunte perché l’azienda non ha ritenuto di assumere nuovo personale (le esperienze di tirocinio sono però state valutate positivamente).
È stato realizzato un report finale di progetto ed un video visionabile in streaming sui siti dei partner di progetto (http://www.ideadonnaonlus.org/?page_id=575).
Elementi di successo
Al di là del numero effettivo degli inserimenti lavorativo (si rimanda agli elementi di criticità) il progetto ha avuto un impatto fortemente positivo in termini di cambiamento, crescita e maturazione delle partecipanti nel più complessivo processo volto al raggiungimento dell’autonomia. Accanto alle attività principali del progetto le associazioni hanno supportato le donne attraverso attività di alfabetizzazione informatica, rinforzo della lingua italiana, consultazione di siti internet, scrittura e aggiornamento del CV e ricerca lavoro. Sono state organizzate visite al Centro per l’Impiego, accompagnamenti presso luoghi significativi per l’integrazione sociale (Agenzie delle Entrate, Uffici Postali, Banche, Biblioteche, ASL, GTT Azienda Trasporti torinese, CAF). Sono state anche organizzate visite presso supermercati per far conoscere alle donne alimenti e prodotti per la pulizia che avrebbero potuto usare durante il tirocinio formativo. Infine, anche per una migliore e trasparente gestione del sostegno economico ricevuto ed incentivare una oculata gestione dei soldi, le partecipanti sono state sostenute nell’apertura di un conto corrente o un libretto bancario (su 19 partecipanti solo 4 avevano già un conto corrente a proprio nome).
Elementi di criticità
Nonostante il forte impegno delle beneficiarie nella maggior parte dei casi non si è riusciti a raggiungere il risultato finale: un contratto di lavoro per tutte le partecipanti. Il progetto ha prediletto settori occupazionali dove più facilmente le donne vittima di tratta possono essere occupate, settori che non richiedono competenze tecnico-pratiche e una formazione specifica e che le mansioni non prevedano un contatto diretto con il pubblico, spesso difficile da gestire a causa della non conoscenza della lingua italiana.
La realizzazione del progetto si è svolta però in un periodo di forte crisi economica e occupazionale che ha aggravato le già ampie difficoltà di inserimento dei partecipanti che, oltre alle peculiarità del particolare percorso di esclusione/inclusione sociale, si scontrano, in quanto cittadini stranieri, con un mercato del lavoro che difficilmente riconosce e valorizza le esperienze pregresse.
