PRATICHE DI GENERE

N°173

A.A.A. Lavori in corso a Biella


Soggetto attuatore
Cooperativa Orfeo

Ambito
Pari Opportunità e inclusione sociale
Servizi per l’impiego/orientamento professionale/Sostegno incontro domanda e offerta di lavoro

Tipologia/e di azione
Azione alle persone
Percorsi integrati per l’inserimento lavorativo

Destinatari
Solo donne
Categorie Svantaggiate: donne vittime di violenza (fisica, psicologica, economica, tratta..ecc

Partnership
PARTENER DEL PROGETTO: CONSORZIO SOCIALE IL FILO DA TESSERE SCRL, CONSORZIO IRIS, CISSABO LA RETE: - Associazione “ Non sei Sola” di Biella; - Associazione “ Voci di Donne” di Biella - Associazione “ Donne Nuove” di Biella - Provincia di Biella “ Centro per l’ Impiego” - Caritas - C.a.v.i. - Associazione “ Il naso in tasca” di Biella - Comune di Biella

Territorio

Fonte di finanziamento - Costo
€ 173.016,00
Fondi Strutturali: FSE 2007-2013 Ob. 2 Asse II

Data inizio
Novembre/2012

Data fine
Maggio/2014

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Elisa
Cognome: Colangelo
E-mail: elisa.colangelo@cooporfeo.it
Telefono: 015-8491444

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
La violenza contro le donne e in particolare quella domestica è un problema internazionale ed europeo. Dagli studi effettuati sulla violenza di genere risulta che in Europa una donna su quattro ha subito atti di violenza fisica almeno una volta nella loro vita adulta e che più di una donna su 10 ha subito violenze sessuali che comportano l’uso della forza. Per quanto attiene l’Italia la ricerca istat del 2007 ha confermato che UNA DONNA SU TRE ha avuto a che fare con a violenza almeno una volta nella sua vita. Da un’indagine del 2006-2007 effettuata in Piemonte emergono oltre 19.000 denuncie per violenza. Questi dati, pur non confrontabili per metodologie diverse di rilevazione, per tempi e territori differenti hanno certamente un unico comune denominatore: confermano che il fenomeno della violenza è ancora poco conosciuto in quanto si pensa che solo il 5% delle donne decide di 0denunciare la violenza. Tutto ciò premesso e considerato che il presente progetto interessa la Provincia di Biella si ritiene opportuno riportare i dati riguardanti il fenomeno ricavati da un'indagine condotta da Consiglio della Regione Piemonte, Consulta delle Elette e Ordine regionale dei giornalisti tra il 2005 e il 2007. Biella risultava essere, nel 2007, tra le province più violente con 192 denunce di violenza sessuale, molestie, maltrattamenti e omicidi (tentati e no) e priva di alcun servizio. Nel 2008 la Provincia di Biella ha avviato un importante lavoro di sensibilizzazione, formazione e monitoraggio del fenomeno della violenza contro le donne che ha portato alla sottoscrizione di un Protocollo d'Intesa sulle strategie di prevenzione e contrasto del fenomeno e alla costituzione in associazione delle volontarie che garantiscono l'apertura del Centro d'Ascolto: Associazione Non sei sola (partner del progetto) presso Distretto ASL di Biella .In seguito alle indicazioni regionali e ai Finanziamenti Provinciali, il Consorzio Cissabo, in collaborazione con il Consorzio Iris, il Consorzio Il filo da Tessere e l'ASL, con la supervisione dell'ASS telefono Rosa di Trino, ha strutturato un Centro Antiviolenza (in fase d'avvio da marzo 2012), che si configura come SERVIZIO SPECIALISTICO DEDICATO ALLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA. Nel territorio quindi le azioni di contrasto ai fenomeni di Violenza alle donne e i servizi correlati hanno preso avvio in modo sinergico.

Obiettivi
Obiettivo del progetto è l’attivazione di percorsi di sostegno attivo all’orientamento e al reinserimento lavorativo di 18 donne vittime di violenza. Le condizioni affinché l’ intero percorso potesse essere riconosciuto valido dalla Regione Piemonte prevedevano la frequenza di almeno i 2/3 delle ore individuali e di gruppo e il completamento dei due mesi di tirocinio esplorativo. Nello specifico la donna ha dovuto sostenere almeno:  70 ore di orientamento individuale  16 ore di orientamento di gruppo  2 mesi di tirocinio esplorativo  l’impegno mensile è stato di almeno 40 ore tra attività individuali di orientamento e tirocinio E’ stata previsto un’ indennità di partecipazione al percorso corrisposta solo con l’assolvimento effettivo delle attività sopra indicate.

Attività
A.A.A LAVORI IN CORSO A BIELLA ha proposto PERCORSI DI SOSTEGNO ATTIVO ALL’ORIENTAMENTO E AL REINSERIMENTO LAVORATIVO DI 18 DONNE VITTIME DI VIOLENZA. Le donne vittima di violenza (di ogni genere: fisica, psicologica, sessuale, economica) a cui si è rivolto potevano essere:  con denuncia in corso  in carico ai servizi che riconducono la donna ad una condizione di vittima (relazione). I servizi segnalanti: - IRIS - CISSABO - ASSOCIAZIONE NON SEI SOLA - PROVINCIA DI BIELLA, CENTRO PER L’ IMPIEGO. LA PRESELEZIONE L’ obbiettivo di questa fase è stato d’ individuare di 18 donne vittime di violenza fortemente motivate e pronte all’inserimento lavorativo, in grado di sostenere un percorso personalizzato, della durata di 8 mesi. Il percorso è stato così strutturato: a) 100 ore di orientamento individuale b) 24 ore di gruppo c) 2 mesi di tirocinio esplorativo d) 4 mesi di tirocinio professionalizzante In preselezione abbiamo visto 40 Destinatarie di cui; 22 sono state avviate al progetto, ne abbiamo sostituite 4 e in 18 hanno concluso il percorso.

Risultati raggiunti
Diretti: STATO OCCUPAZIONALE DESTINATARIE AL TERMINE DEL PROGETTO: • 5 DESTINATARIE ASSUNTE A TEMPO DETERMINATO • 1 DESTINATARIA HA APERTO UN NEGOZIO DI • ALIMENTARI ( AUTOIMPIEGO) • 1 destinataria prorogata in tirocinio dall’ azienda e da poco assunta a tempo indeterminato part time • 9 DESTINATARIE DISOCCUPATE • 2 INABILI AL LAVORO PER GRAVI PROBLEMI DI SALUTE • SOPRAGGIUNTI DURANTE IL PERCORSO
Indiretti: Oltre ai risultati occupazionali, ogni destinataria ha dimostrato di aver: - Aumentato la fiducia in sé stessa rendendosi maggiormente autonoma nella ricerca attiva di lavoro - Aumentato le proprie capacità organizzative - Aumentato la propria consapevolezza - Cambiato l’ aspetto fisico, maggiore attenzione alla cura di sé.

Elementi di successo
Gli elementi che hanno contribuito alla buona riuscita del progetto sono stati: 1) LA DURATA DEI PERCORSI: 8 MESI RAPPRESENTO UN LASSO DI TEMPO CONGRUO PER TROVARE DEGLI EQUILIBRI, SPERIMENTARE UN NUOVO POSIZIONAMENTO E VISIONI DIVERSE. 2) L’ ACCOMPAGNAMENTO CON UN’ OPERATRICE DONNA: questo ha permesso di creare complicità tra destinataria e orientatrice, offrendo la possibilità di specchiarsi nel “ genere”. 3) 2 tipologie di tirocinio: ci hanno permesso di isolare i meccanismi quotidiani con gradualità a) Tirocinio Osservativo, della durata di 2 mesi e finalizzato alla socializzazione al lavoro. ha favorito: - la sperimentazione di figure professionali e mansioni individuate durante il percorso orientativo iniziale; - il graduale (Re)inserimento nel mondo del lavoro per destinatarie che erano disoccupate e fuori dal mercato del lavoro da qualche tempo. b) Tirocinio Professionalizzante, della durata di almeno 4 mesi e finalizzato all’inserimento lavorativo. ha favorito: - il progressivo inserimento nel medesimo contesto lavorativo del primo tirocinio osservativo, se valutato idoneo e coerente con l’obiettivo professionale della destinataria; - l’acquisizione di competenze sempre più approfondite e specifiche di una medesima professione/mansione; - la possibilità di cambiare contesto lavorativo, laddove il primo è stato valutato non idoneo per la destinatarie 4) l’ erogazione dell’incentivo alla partecipazione: la CONTRIBUZIONE mensile è stata fondamentale per la buona riuscita dei percorsi. ha aiutato le destinatarie a sperimentare da subito un certo grado di autonomia economica e di gestione del denaro a fronte d’ impegno e costanza. 5) partire con “CONSAPEVOLEZZA” : le donne prese in carico devono aver già affrontato in modo “ sociale” la propria condizione di maltrattata. Per questo la fase di selezione deve essere gestita in maniera scrupolosa, al fine di verificare la reale condizione delle destinatarie che si prenderanno in carico. 6) i gruppi di empowerment: - sperimentare un clima di fiducia e non giudizio - condividere in gruppo criticità legate alla propria rimessa in gioca lavorativa - prendersi cura di sé e a migliorare le condizioni di sicurezza - condividere informazioni sui servizi presenti nel territorio - migliorare le capacità di lettura degli degli episodi quotidiani - promuovere l’ autoefficenza e l’ autostima

Elementi di criticità
Non sono stati evidenziati particolari elementi di criticità




Stampa

Torna all'elenco