PRATICHE DI GENERE

N°182

R.O.S.A. - Rete per l'occupazione e i Servizi di Assistenza.


Soggetto attuatore
Regione Puglia

Ambito
Conciliazione dei tempi in ambito lavorativo
Servizi per l’impiego/orientamento professionale/Sostegno incontro domanda e offerta di lavoro

Tipologia/e di azione
Azione alle persone
Informazione/comunicazione e sensibilizzazione
Formazione permanente
Work experience (tirocini e altro)
Incontro domanda-offerta
Altre eventuali tipologie di azione: incentivi assunzione

Destinatari
Sia uomini che donne oppure non specificato
Disoccupati/e
Immigrati/e
Altro: famiglie che necessitano di assistenza per gli anziani

Partnership
Partner: Province di di B ari; Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, BAT Soggetti coinvolti nella governance: Anci Puglia; Segreterie regionali CGIL, CISL, UIL; Commissione Regionale per le Pari opportunità; Ufficio della consigliera regionale e provinciali di parità.

Territorio

Fonte di finanziamento - Costo
1.010.000,00 euro (bando 2008); 1.445.000,00 (bando 2010); 559mila (bando 2011)
Fondi Strutturali: FSE

Data inizio
Gennaio/2008

Data fine
Gennaio/2012

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Assessorato al Welfare
Cognome: Area Politiche per la promozione della salute, delle persone e delle pari opportunità - Servizio Politiche di benessere sociale e pari opportunità
E-mail: servizisociali@regione.puglia.it
Telefono: Numero verde 840 000 401

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
I servizi di cura assumono un ruolo sempre più importante nella vita di ognuno di noi. La Regione Puglia ha voluto intervenire in questo ambito per contribuire a dare maggiore dignità al lavoro di cura, spesso sottovalutato e invisibile, svolto in molti casi da lavoratrici e lavoratori stranieri nei confronti dei quali, al pari di tutti gli altri, è fondamentale garantire condizioni di parità, non discriminazione e il rispetto dei propri diritti. Il progetto, nato nel 2008 grazie al finanziamento , con valenza sperimentale per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso delle assistenti familiari e volto a promuovere la conciliazione vita – lavoro e la qualità della cura domiciliare, alla luce dei risultati lusinghieri ottenuti nella prima sperimentazione (facilitazione dell'incrocio tra domanda e offerta di lavoro nell'ambito della cura domiciliare), ha proseguito le attività con la pubblicazione di successivi bandi.

Obiettivi
Il Progetto si è posto l’obiettivo generale di costruire una rete pubblica di servizi in grado di promuovere il benessere e l’inclusione sociale a beneficio, da un lato, di soggetti interessati a svolgere lavoro di cura domiciliare e, dall’altro, di soggetti bisognosi di ricevere assistenza familiare e l’obiettivo specifico di approfondire la conoscenza del fenomeno del lavoro sommerso nell’ambito della cura domiciliare, comprenderne le cause, sostenere la legalità e la trasparenza nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro nello specifico settore, consentire agli assistenti familiari di usufruire di una formazione mirata e garantire la qualità del lavoro di cura attraverso il miglioramento di competenze coerenti. I successivi bandi hanno, invece, l’obiettivo specifico di favorire e sostenere la regolarità nel ricorso al lavoro di cura domiciliare e offrire un’opportunità di qualificazione ai soggetti interessati allo svolgimento del lavoro di cura domiciliare per consentire loro di proporsi in modo più adeguato e consapevole all’interno del mercato del lavoro. Tali finalità hanno, tra l’altro, come effetto diretto quello di rimuovere ovvero ridurre l’incidenza che i vincoli economici possono esercitare sulla scelta e sulla capacità di un nucleo familiare di prendersi carico, per la parte di competenza, di una persona in condizione di fragilità derivante da non autosufficienza. L’erogazione del contributo persegue invece i seguenti fini specifici: • contrastare l’assunzione irregolare di assistenti familiari, garantendo loro il rispetto dei diritti fondamentali derivanti dal rapporto di lavoro; • favorire l’accesso a un percorso formativo mirato a fini di qualificazione dell’assistenza domiciliare nel territorio regionale; • favorire la permanenza di persone non autosufficienti al proprio domicilio, ricevendo le necessarie cure da parte di soggetti preparati in modo adeguato; • -assicurare alle famiglie che versino in determinate condizioni economiche un sostegno finanziario.

Attività
Il progetto ha previsto le seguenti attività:  la definizione di un profilo di competenze, da utilizzare come punto di riferimento per qualificare il lavoro di cura domiciliare;  la costituzione di elenchi presso i Centri per l’Impiego provinciali che raccolgono i nominativi dei lavoratori e delle lavoratrici del settore dell’assistenza domiciliare, in possesso di competenze e professionalità documentate;  attività di regolarizzazione dei rapporti di lavoro, attraverso l’erogazione di incentivi nei confronti dei nuclei familiari che richiedono assistenza domiciliare, garantendo loro un’adeguata qualificazione del lavoro di cura;  attivazione di collaborazioni con i patronati che hanno risposto a un apposito Avviso pubblico per manifestazione di interesse (D.D. n. 811 del 23.12.2009, in BURP n. 18 del 28.01.2010) volte a sostenere la comunicazione capillare e specifica nei confronti dei destinatari finali del Progetto, quali i nuclei familiari e gli assistenti familiari, e assistere gli stessi nell’espletamento degli adempimenti connessi alla gestione del rapporto di lavoro  attività di supporto alla regolarizzazione al fine di finanziare percorsi di formazione ad personam; attività di comunicazione istituzionale e di sensibilizzazione; attivazione di un sistema di governance e monitoraggio delle attività di Progetto finalizzati a una corretta valutazione degli interventi in vista del superamento della fase sperimentale. I destinatari del sostegno economico previsto dal Progetto R.O.S.A. sono le famiglie (datori di lavoro) residenti nella Regione Puglia che assumono con contratto di lavoro domestico o hanno già in corso un rapporto di lavoro con un assistente familiare iscritto in uno degli elenchi provinciali del Progetto R.O.S.A. che hanno un reddito ISEE non superiore a € 30.000,00: L’ammontare del contributo economico è di importo pari ai contributi previdenziali versati trimestralmente per l’assunzione dell’assistente fino a un massimo di € 2.500,00 annui per famiglia. La domanda può essere presentata per un massimo di 2 anni. Il contributo è cumulabile con l’Assegno di cura e l’Assistenza indiretta personalizzata. In caso di sostituzione, l’erogazione dell’incentivo prosegue con il nuovo assistente. La procedura di erogazione è «a sportello» fino all’esaurimento delle risorse disponibili.

Risultati raggiunti
Diretti: Il progetto ha permesso di attivare una Rete regionale a supporto della qualificazione del lavoro degli assistenti familiari, perlopiù donne, e delle famiglie che necessitano di assistenza domiciliare di tipo privato, volto a supportare anche la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne che all’interno dei nuclei familiari maggiormente si occupano della cura degli anziani.
Indiretti: Il progetto ha attivato percorsi di formazione per gli assistenti familiari, articolari per unità di competenze, della durata di 400 ore di cui 200 di aula e 200 di tirocinio formativo. A tali percorsi si accede tramite l’iscrizione agli elenchi degli assistenti familiari istituiti presso i Centri per l’Impiego provinciali. L’iscrizione agli elenchi consente agli aspiranti assistenti familiari di trovare un’occupazione regolare e alle famiglie di avvalersi di assistenti qualificati. Oltre 900 assistenti familiari in Puglia, grazie al progetto ROSA, godono di regolare contratto di lavoro e sono diventati un anello importante di quella idea di presa in carico delle persone fragili sempre più di prossimità e sempre più umanizzata.

Elementi di successo
L’elemento di maggior successo del progetto è quello di aver attivato a livello regionale un progetto strutturato che consente sia di sostenere i lavoratori che operano nel campo dell’assistenza domiciliare privata, perlopiù donne di origine straniera, sia le famiglie con anziani che necessitano di assistenza. L’intervento diretto dell’amministrazione, attraverso gli incentivi da un lato e attraverso l’istituzione degli elenchi dall’alto, consente di ottenere risultati positivi all’interno di un fenomeno complesso come quello della assistenza familiare, risultati positivi sia in termini di qualificazione e incremento dell’occupazione regolare delle donne che operano in questo ambito, sia in termini di sostegno alle famiglie (ed in particolare delle donne) che necessitano di un supporto per la cura dei propri anziani.

Elementi di criticità
Non sono stati evidenziati particolari elementi di criticità




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