PRATICHE DI GENERE

N°202

Porte aperte


Soggetto attuatore
Associazione Ideadonna Onlus

Ambito
Diritti umani, prevenzione e contrasto alla violenza di genere
Pari Opportunità e inclusione sociale
Servizi per l’impiego/orientamento professionale/Sostegno incontro domanda e offerta di lavoro

Tipologia/e di azione
Azione alle persone
Percorsi integrati per l’inserimento lavorativo

Destinatari
Solo donne
Categorie Svantaggiate: donne straniere vittime della tratta e dello sfruttamento

Partnership
C.I.O.F.S. - F.P. Piemonte come Partner accreditato per le attività di orientamento, la Camera del Lavoro provinciale di Torino ed il Comune di Torino

Territorio

Fonte di finanziamento - Costo
149.460,00 Euro
Fondi Strutturali: Fondo Sociale Europeo - Obiettivo 2 "Competitività regionale e occupazione" Programma Operativo Regionale 2007-2013

Data inizio
Marzo/2010

Data fine
Giugno/2011

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Cristiano
Cognome: Berti

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
Il progetto nasce dall’esigenza di garantire percorsi formativi più ricchi e strutturati rispetto a quelli correntemente in uso nei programmi di assistenza e integrazione sociale attuati ai sensi dell’art.18 D.Lgs 286/98. Nell’attuale situazione di sofferenza congiunturale, ancora più accentuata per le figure più deboli del mercato del lavoro, servono azioni innovative e implementazioni di modelli già sperimentati.

Obiettivi
Il progetto “Porte Aperte” intende contribuire alla realizzazione degli obiettivi di tutela sociale e raggiungimento dell’autonomia economica delle persone straniere vittime della tratta inserite nel programma di assistenza e integrazione sociale coordinato dalla Città di Torino attraverso percorsi di formazione di base, formazione on the job, accompagnamento all’autonomia e avviamento al lavoro.

Attività
Colloqui individuali e di gruppo per la presa in carico e l’orientamento. Bilancio di competenze. Attivazione di laboratori di gruppo per l’informazione e la formazione di base (autostima; autonomia; intercultura; abilità manuali; lavoro e contratti; diritti e doveri dei lavoratori). Attivazione di tirocini formativi con tutoraggio esterno. Accompagnamento alla ricerca del lavoro.

Risultati raggiunti
Diretti: Le attività del progetto sono state rivolte a 15 donne straniere vittime della tratta e dello sfruttamento individuate dalla Divisione Servizi Socio-Assistenziali della Città di Torino, Settore Stranieri e Nomadi e Adulti in difficoltà. Il progetto ha previsto, per ciascuna di loro, un percorso integrato della durata di cinque mesi, delineato in una “carta di partecipazione”, sottoscritta dalle singole beneficiarie. Nei primi due mesi le donne hanno partecipato ad attività di orientamento e bilancio di competenze e ad un ciclo di laboratori di gruppo (fino ad un massimo di 5 partecipanti per gruppo). Nei tre mesi seguenti sono state inserite in tirocinio formativo in aziende capaci di offrire non solo un buon contenuto formativo dell'esperienza, ma anche concrete possibilità di inserimento lavorativo. Durante tutto il percorso integrato le donne hanno potuto contare sull'accompagnamento sociale individualizzato da parte di un referente di percorso, e ricevuto un sostegno al reddito di 530 euro lordi mensili.
Indiretti: Il progetto ha consentito l’individuazione di nuovi ambiti di lavoro, come gli asili nido privati per il target di riferimento, elemento che risulta importante continuare ad approfondire anche per il futuro. Ulteriori informazioni sul progetto possono essere scaricabili all’indirizzo http://www.ideadonnaonlus.org/porte_aperte.htm

Elementi di successo
L’autonomia di una persona è ovviamente un elemento difficilmente quantificabile, ma nel complesso l’esperienza realizzata sembra avere fornito un notevole supporto nella realizzazione dell’autonomia delle beneficiarie, sia nell’avviamento al lavoro che nell’esperienza puramente formativa che ha condotto le persone ad un importante livello di determinazione, capacità di adattamento e di apprendimento in un contesto adeguato. La modalità di lavoro congiunta, scelta dai partner, ha permesso di condividere e affrontare le difficoltà emerse nei percorsi individuali, facilitando la valorizzazione delle caratteristiche e potenzialità individuali.

Elementi di criticità
Uno dei più importanti elementi di criticità è legato alle difficoltà di accesso al mercato del lavoro da parte delle donne straniere beneficiarie di misure di protezione sociale (che rimane caratterizzato dalla precarietà dei contratti), oltre che alle peculiarità del particolare percorso di esclusione/inclusione sociale. Il mercato del lavoro italiano si mostra per lo più incapace di riconoscere e valorizzare le competenze possedute dagli immigrati, poco aiutato in questo da una difficoltosa normativa sull’immigrazione. L’attività di “Porte Aperte” peraltro si è svolta in un periodo in cui lo stato di crisi economica si è evidenziato come particolarmente acuto, con un intuibile riflesso sulle possibilità di accesso al mercato del lavoro, ossia sulla quantità e sulla qualità delle possibilità occupazionali, per le fasce più deboli e per le donne in particolare.




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