PRATICHE DI GENERE

Pratica Best

N°215

BUONI DI SERVIZIO PER LA CONCILIAZIONE LAVORO-FAMIGLIA


Soggetto attuatore
Provincia autonoma di Trento – Servizio Europa

Ambito
Conciliazione dei tempi in ambito lavorativo

Tipologia/e di azione
Azione alle persone

Destinatari
Sia uomini che donne oppure non specificato
Occupati/e (compresi CIG e mobilità)

Partnership
Il dispositivo Buoni di Servizio vede l’interazione di una triade di attori: richiedente, Struttura Multifunzionale Territoriale Ad Personam ed Ente/i erogatore/i del servizio, ovvero strutture accreditate del territorio dedicate all’erogazione di servizi di educazione e cura per minori

Territorio

Fonte di finanziamento - Costo
17.000.000,00 euro
Fondi Strutturali: FSE Asse II, obiettivo F e Asse I, obiettivo B

Data inizio
Ottobre/2005

Data fine

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Nicoletta
Cognome: Clauser
E-mail: serv.europa@provincia.tn.it
Telefono: 0461 495322

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
I buoni servizio erogati dalla Provincia Autonoma di Trento nascono per contrastare la principale causa di fuoriuscita precoce delle donne dal mercato del lavoro determinata dalla difficoltà di conciliare l’impegno professionale con la cura in ambito familiare.

Obiettivi
I Buoni di servizio sono nati nel 2005 e rientrano in una nuova cultura amministrativa che la Provincia autonoma di Trento ha promosso nei confronti della famiglia. Il target è originariamente costituito da madri lavoratrici o in fase di rientro nel mercato del lavoro. Lo strumento, da misura per favorire le pari opportunità tra uomo e donna nell’accesso e permanenza sul mercato del lavoro, per un periodo è stato uno strumento di conciliazione tout court tra impegno professionale dei cittadini (uomini e donne) e custodia e cura di figli in età compresa tra 3 mesi e 16 anni (18 in caso di soggetti diversamente abili). Nel 2011 i Buoni di Servizio subiscono una nuova profonda revisione: viene centrato nuovamente il focus sul sostegno all’occupazione femminile consentendo l’accesso al dispositivo esclusivamente alle madri occupate, fatto salvo il caso delle famiglie monoparentali con la sola presenza del padre, anche in considerazione delle direttive e raccomandazioni europee sulle questioni di uguaglianza di genere e di politiche per la conciliazione tra carichi di lavoro e carichi di famiglia; viene regolamentata in maniera più puntuale la possibilità di accesso per i genitori con minori in affidamento familiare; rafforzata l’attenzione alla conciliazione lavoro/famiglia tramite la personalizzazione del servizio. L’obiettivo di questo dispositivo (voucher) per come si è delineato nel nuovo quadro normativo e di applicazione, che ha introdotto importanti novità, fondato sulla partecipazione attiva dei soggetti interessati, è anche quello di ridurre i costi di servizi di educazione e cura per minori presso strutture dedicate accreditate, in un’ottica di complementarietà rispetto all’offerta pubblica di servizi (asili nido comunali, strutture scolastiche). In un’ottica di sinergia e supporto rispetto ad altre azioni messe in campo dal Fse, l’accesso al dispositivo viene offerto anche ai soggetti espulsi dal mercato del lavoro in seguito alla crisi occupazionale derivante da una non favorevole congiuntura economica, purché inseriti in percorsi di formazione e/o riqualificazione delle competenze afferenti le Misure straordinarie anticrisi messe in campo dalla Provincia autonoma di Trento.

Attività
I buoni di servizio sono titoli di spesa per la conciliazione tra impegno lavorativo e cura in ambito familiare erogati dalla Provincia mediante graduatorie periodiche e rilasciati dalla Struttura Multifunzionale Territoriale Ad Personam. I buoni di servizio consentono ai titolari di acquisire servizi di educazione e cura per minori con età fino a 14 anni (18 anni nel caso di minori riconosciuti in stato di handicap o difficoltà di apprendimento o situazioni di particolare disagio attestate da personale di competenza) in forma complementare ai servizi pubblici erogati sul territorio provinciale. I Buoni di Servizio consentono di acquisire una pluralità di servizi per i propri figli, riconducibili alle seguenti macroaree: - asilo nido privato e/o servizio Tagesmutter (in forma complementare rispetto ai servizi pubblici esistenti, ovvero se oggettivamente impossibilitati a frequentare un nido pubblico); - colonie diurne e/o residenziali nei periodi di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado; - servizi di anticipo e posticipo scolastico, attività ricreative, culturali e/o sportive erogate al di fuori degli orari depositati nei calendari scolastici. Ciascun nucleo familiare può ottenere, nell'arco di un anno solare, fino a tre Buoni di Servizio (estesi a cinque nel caso di servizi per la primissima infanzia – da 3 mesi a 3 anni). L’entità del finanziamento rispetto ai costi dei servizi dipende dall’entità dei carichi lavorativi in capo ai genitori e dalla condizione economica del nucleo familiare. Ciascun gestore di servizi accreditato provvede a quantificare il contributo. Il dispositivo si adatta dunque alla singola persona in base al proprio bisogno di conciliazione lavoro-famiglia. È quindi necessaria una forte azione di accompagnamento, orientamento e supporto all’utente che consenta la precisa definizione dei bisogni e il corretto utilizzo del Buono di Servizio. Tale personalizzazione dei servizi offerti implica una continua interazione tra i tre soggetti coinvolti nel processo: il genitore richiedente il Buono di Servizio, la Struttura Multifunzionale Territoriale Ad Personam (soggetto deputato all’informazione e all’orientamento in merito al dispositivo, nonché alla verifica dei requisiti di accesso e all’erogazione dei voucher) e l’Ente Erogatore del servizio fruibile mediante il Buono. Il progetto ha previsto anche l’implementazione di una campagna informativa che mirasse sia ad aumentare il livello di notorietà dello strumento e ad ampliare la fascia di fruitori - utilizzando un ampio mix di mezzi di comunicazione, che a raggiungere e sensibilizzare, stante la particolare conformazione territoriale del Trentino, anche le fasce di popolazioni residenti nelle valli periferiche.

Risultati raggiunti
Diretti: Dal 2009 al 2013 sono stati assegnati 17.297 buoni a donne
Indiretti: I buoni assegnati nella programmazione 2007/2013, fino al 31/12/2013, sono stati complessivamente 20.747 (il 16% dei quali a uomini). A supporto dello strumento è stata realizzata una specifica campagna di comunicazione, con la predisposizione dei seguenti materiali: a) la realizzazione dell’opuscolo “Lavorare e crescere bene i figli - Con i Buoni di Servizio puoi fare meno acrobazie”: si tratta di un pieghevole informativo che descrive in forma sintetica cosa sono i Buoni di Servizio e i requisiti di accesso al servizio. Sono stati distribuiti in totale 80.000 pieghevoli nelle sedi, dislocate sul territorio, della Struttura Multifunzionale Territoriale Ad Personam; b) l’affissione di 77 manifesti “Lavorare e crescere bene i figli meno acrobazie con i Buoni di Servizio” a Trento e Provincia. Oltre alle postazioni fisse in luoghi strategici di Trento e provincia, ci si è avvalsi di posterbus per l’affissione in movimento lungo un percorso programmato che ha toccato tutto il territorio trentino, in special modo i comuni delle valli periferiche; c) le inserzioni su quotidiani locali che hanno riguardato 9 mezze pagine a colori e 4 pagine intere a colori su 5 quotidiani e riviste locali; d) la realizzazione di uno spot tv della durata di 45 secondi, trasmesso su 2 tv locali per 20 giorni complessivi con la frequenza di 10 spot al giorno. In totale sono stati trasmessi 200 spot su ciascuna emittente, per complessivi 400 spot; e) la realizzazione di uno spot radio della durata di 45 secondi, diffuso su 11 radio locali per 21 giorni complessivi con la frequenza di 8 spot al giorno. In totale sono stati trasmessi 168 spot su ciascuna emittente per complessivi 336 spot.

Elementi di successo
I Buoni di servizio hanno svolto un ruolo sempre più di primo piano nel corso degli anni, venendo a rappresentare oggi un strumento fondamentale per la conciliazione famiglia/lavoro delle famiglie trentine. Negli ultimi anni, infatti, si è registrato un incremento notevole del numero di buoni erogati, con una crescita nel 2012 e 2013 di oltre il 23 % annuo.

Elementi di criticità
Non si riscontrano particolari criticità.




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