PRATICHE DI GENERE

N°221

ORIZZONTI - Sviluppo interventi integrati di prevenzione e contrasto della violenza di genere


Soggetto attuatore
Azienda USL

Ambito
Diritti umani, prevenzione e contrasto alla violenza di genere

Tipologia/e di azione
Azione alle persone
Informazione/comunicazione e sensibilizzazione
Formazione continua
Altre eventuali tipologie di azione: PERCORSI INTEGRATI DI PREVENZIONE E CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI GENERE

Destinatari
Sia uomini che donne oppure non specificato
Altro: attori coinvolti a vario titolo nella violenza di genere

Partnership
• Assessorato alla Sanità Salute e Politiche Sociali regionale • Comune di Aosta • Consulta Regionale per le Pari Opportunità • Centro Donne contro la violenza • Ufficio Consigliera di Parità • Forze dell’Ordine • Università della Valle d’Aosta • Caritas

Territorio

Fonte di finanziamento - Costo
50220,00
Fondi Strutturali: FSE

Data inizio
Marzo/2011

Data fine
Dicembre/2012

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Anna
Cognome: Castiglion
E-mail: acastiglion@ausl.vda.it
Telefono: 0165544592

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
Il fenomeno diffuso della violenza di genere emerge anche in Valle d’Aosta. La violenza domestica, ad esempio, associata o meno a situazioni di disagio familiare, talvolta aggravata dalla presenza di soggetti alcolisti o tossicodipendenti, colpisce donne, anziane, ragazze minorenni. Dal 2006 al 2009 i dati relativi agli accessi in pronto soccorso per “violenza altrui” evidenziano un aumento dei casi: 91 nel 2006, 153 nel 2009, che non tengono conto di un fenomeno che a livello locale risulta per la maggior parte sommerso. Inoltre, stupri, molestie, stalking, violenza psicologica subita sia in contesti familiari che extradomestici, rappresentano ulteriori manifestazioni di un fenomeno sociale che va affrontato, adottando misure di prevenzione e contrasto integrate, condivise dai soggetti che già svolgono attività di segnalazione e presa in carico delle donne vittime di violenza. Per questo l’Azienda USL, l’Assessorato alla Sanità Salute e Politiche Sociali regionale, il Comune di Aosta, la Consulta Regionale per le pari Opportunità, il Centro Donne contro la violenza , l’Ufficio della Consigliera di Parità, le Forze dell’Ordine , l’Università della Valle d’Aosta e la Caritas stanno lavorando insieme, nel gruppo interistituzionale sul disagio femminile, coordinato dall’assessorato alla Sanità, per prevenire e contrastare questo fenomeno soprattutto attraverso interventi di formazione e informazione.

Obiettivi
Obiettivi progettuali sono il potenziamento delle competenze degli operatori (forze dell’ordine, personale sanitario e sociale, volontarie ecc.) soprattutto per quanto concerne sia la “riconoscibilità” dei casi riconducibili a episodi di violenza di genere, anche a fronte del silenzio delle vittime, sia il miglioramento delle procedure integrate di presa in carico delle donne maltrattate e lo sviluppo di azioni coordinate di intervento, non meramente repressivo, rivolte ai soggetti maltrattanti. In dettaglio, il progetto ha perseguito i seguenti obiettivi operativi: • prevenzione e contrasto della violenza di genere attraverso modalità di intervento integrato tra attori già operanti in Valle d’Aosta nell’ambito dell’accoglienza e della presa in carico delle vittime di violenza; • elaborazione e sperimentazione di linee guida finalizzate a rafforzare un modello di intervento integrato; • visibilizzazione del maltrattatore e ipotesi di intervento; • rafforzamento del ruolo di coordinamento del gruppo interistituzionale sul disagio femminile all’interno di una rete potenziata di soggetti e l’acquisizione di maggiori consapevolezze e competenze nell’ambito della sensibilizzazione; • sensibilizzazione degli operatori e della cittadinanza; promozione parità di genere mediante inquadramento del tema della violenza contro le donne nel contesto più generale dell’inclusione sociale ed economica.

Attività
L’azione formativa è finalizzata all’implementazione delle conoscenze teorico-pratiche degli operatori che a vario titolo si trovano ad affrontare problematiche connesse con il fenomeno della violenza di genere. FASE 1: FASE FORMATIVA 1) formazione forze dell’ordine: Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale, Corpo Forestale. Competenze da sviluppare: tecnico specialistiche (elementi di sociologia; psicologia, diritto; lavoro in rete, elementi necessari per svolgere le funzioni proprie, garantendo l’efficacia e efficienza dell’intervento) e il miglioramento della capacità di presa in carico delle donne vittima di violenza 2) formazione agenzie segnalanti: nr.21 operatori delle forze dell’ordine, nr. 14 operatori sanitari, nr. 10 assistenti sociali; nr. 8 volontarie centro donne contro la violenza; nr. 5 medici di medicina generale, nr. 5 operatrici “Arcolaio”, nr. 2 volontarie Caritas; nr. 2 mediatrici culturali; nr 2 operatori CCIE; nr. 1 coordinatore dormitorio comunale. Obiettivi: confrontare tra le diverse rappresentazione e modalità di gestione della violenza di genere; migliorare le interrelazioni tra operatori per una presa in carico delle vittime più efficace; sviluppare ipotesi di intervento sul maltrattatore. 3) formazione gruppo interistituzionale: consigliera di parità regionale; consulta femminile; CCIE; università della valle d’Aosta (facoltà di scienza della formazione); tre rappresentanti delle forze dell’ordine (questura, carabinieri, polizia municipale); Caritas, centro donne contro la violenza; servizio Arcolaio; un’assistente sociale; Assessorato sanità salute e politiche sociali (servizio famiglia); azienda USL (tre rappresentanti: pronto soccorso; sc psicologia; sc comunicazione). La formazione ha come obiettivo il potenziamento delle competenze trasversali per consentire il riconoscimento della violenza di genere, adottare strumenti integrati di prevenzione, contrasto e presa in carico di vittime e maltrattatori, il potenziamento del coordinamento. Tutti e tre i corsi di formazione hanno previsto monitoraggio delle attività e verifica degli apprendimenti. FASE 2: FASE DI SPERIMENTAZIONE Sperimentazione linee guida -> output della formazione 2) – corso b) FASE 3: FASE DI SENSIBILIZZAZIONE Diffusione linee guida; Implementazione del sito internet www.stopviolenza.it; Creazione newsletter; Workshop “Interventi integrati di prevenzione e contrasto della violenza di genere: idee ed esperienze a confronto”

Risultati raggiunti
Indiretti: Il progetto ha permesso la realizzazione di un percorso formativo rivolto a 125 operatrici e operatori provenienti da diversi enti, istituzioni e associazioni di volontariato che a vario titolo si occupano di prevenzione, segnalazione, intervento e contrasto della violenza di genere.

Elementi di successo
Dati gli obiettivi prefissati, di particolare importanza risulta la valorizzazione e il rafforzamento del ruolo di coordinamento svolto dal gruppo interistituzionale concernente le politiche regionali in materia di disagio femminile. Inoltre, dato il costo sociale molto alto della violenza contro le donne (calo di redditività nel lavoro, intervento di medici, psicologi, assistenti sociali, ricovero negli ospedali, assistenza legale, disagi con i figli) e considerato che il fenomeno riguarda direttamente la sanità pubblica, ovvero la tutela del benessere psicofisico dei cittadini, si evidenzia l’interesse preminente dell’Azienda USL a porre in essere percorsi formativi accomunati dalla finalità di armonizzare maggiormente le modalità individuazione e di presa in carico delle vittime di violenza da parte dei soggetti facenti parte della rete interistituzionale e di elaborare e condividere con gli operatori del territorio lo sviluppo di azioni mirate di prevenzione e contrasto del fenomeno, rivolte sia alle donne colpite da violenza (fisica, psicologica, economica) sia agli uomini che sono stati attori di violenza, in particolare ai danni delle proprie compagne, figlie, moglie, madri e conoscenti.

Elementi di criticità
In termini di inclusione sociale si fa presente che le donne in situazione di temporaneo disagio, derivato da esperienze di violenza subita, risultano soggetti fortemente a rischio di esclusione dal contesto sociale ed economico in cui vivono. In particolare il determinarsi di condizioni di monogenitorialità si accompagnano spesso a problematiche legate all’inserimento o reinserimento nel mondo produttivo o all’aumento di difficoltà di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. Il rischio di povertà e di isolamento sociale risulta, inoltre, più elevato nel caso di donne rimaste sole a seguito dall’allontanamento volontario da un ambito familiare violento, specie se si tratta di donne anziane, immigrate, donne inattive, donne con basso livello di istruzione che incontrano, in ragione della propria condizione di svantaggio, una maggiore difficoltà a ricollocarsi socialmente ed economicamente.




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