PRATICHE DI GENERE

N°223

UN EQUILIBRIO DA SPERIMENTARE


Soggetto attuatore
Azienda USL Valle D’Aosta

Ambito
Conciliazione dei tempi in ambito lavorativo

Tipologia/e di azione
Azione alle persone
Informazione/comunicazione e sensibilizzazione

Destinatari
Sia uomini che donne oppure non specificato
Occupati/e (compresi CIG e mobilità)
Altro: lavoratori e lavoratrici Azienda USL

Partnership

Territorio

Fonte di finanziamento - Costo

Fondi Strutturali: FSE

Data inizio
Maggio/2009

Data fine
Aprile/2011

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Anna Maria
Cognome: Castiglion
Telefono: 0165 544592

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
L’intervento nella Azienda Sanitaria della Valle d’Aosta nasce dall’esigenza di trovare soluzioni organizzative che, agendo sulla cultura aziendale, la struttura degli orari e strategie sinergiche, permettesse di raggiungere un equilibrio tra vita professionale e vita lavorativa, favorendo in questo modo pari possibilità nella partecipazione al lavoro e nella progressione di carriere tra lavoratrici e lavoratori. Va rilevato che l’Azienda Sanitaria della Valle d’Aosta è l’unica Azienda sanitaria di riferimento per l’intero territorio regionale, il contesto aziendale è fortemente connotato al femminile, il personale proviene in gran parte da altre regioni ed è quindi privo di rete familiare, il lavoro è prevalentemente articolato in turni.

Obiettivi
Il progetto ha avuto quale obiettivo prioritario la sperimentazione di azioni concrete a sostegno delle famiglie, partendo dalla convinzione che i problemi derivanti dalla conciliazione, tradizionalmente maggiormente sostenuti dalle donne, debbano trovare un ambito riconosciuto e non ostile nella struttura lavorativa. Nel rispetto della mission aziendale, il progetto è finalizzato alla ricerca di soluzioni utili per la conciliazione, nella convinzione che esse contribuiscano al miglioramento dell’efficacia organizzativa, del clima, della cultura aziendale, delle domande di benessere e qualità del lavoro che le persone esprimono quotidianamente. In dettaglio, la sperimentazione ha avuto i seguenti obiettivi operativi: • la definizione di nuove e articolate soluzioni orarie per favorire la conciliazione familiare del personale sanitario-infermieristico, a partire dall’osservazione di alcune aree (gastroenterolgia – geriatria) , individuate a seguito di un’analisi, svolta in fase di progettazione, con la Responsabile dell’Ufficio infermieristico e il Direttore Generale, sulla base delle criticità rilevate. • la creazione di una nuova cultura e competenza aziendale per la gestione di politiche family-friendly allo scopo di facilitare il management e i diversi responsabili nelle soluzioni organizzative utili a favorire l’incontro tra esigenze professionali-organizzative ed esigenze personali-familiari; • la definizione di linee guida per consolidare nel tempo la cultura aziendale familyfriendly; • la sensibilizzazione di tutto il contesto per il confronto tra i diversi soggetti, la partecipazione e condivisione di un processo teso a favorire la crescita di una cultura di pari opportunità tra i generi attenta alla conciliazione familiare ed al suo impatto nella specifica struttura aziendale.

Attività
A livello macro, il progetto ha attuato: • la ricognizione del sistema degli orari applicato all’interno del comparto sanitario in azienda; • l’individuazione di casi significativi (per posizione professionale, genere, condizione di conciliazione familiare) all’interno aree proposte per la realizzazione di incontri di gruppo ‘laboratori per la sperimentazione’, mirati a verificare le criticità della loro condizione e le variabili utili per la positiva sperimentazione ; • la realizzazione di ‘seminari formativi’ rivolti a funzioni di coordinamento (medici, infermieri), all’Ufficio Infermieristico ed anche alle Organizzazioni sindacali e/o RSU di comparto per la costruzione e validazione dell’ipotesi di sperimentazione oraria; • il disegno di una nuova e diversa articolazione oraria all’interno delle strutture a struttura, svincolata dal vigente sistema rigido basato su turnazioni predefinite, che consenta ai lavoratori ed alle lavoratrici una migliore compatibilità tra il tempo-lavoro ed il tempo-familiare; • la sperimentazione delle nuove formule orarie nelle aree indicate; • il monitoraggio in itinere da parte del Comitato di pilotaggio; • la verifica, successiva alla sperimentazione, degli esiti in termini organizzativi per l’azienda e professionali/personali per le lavoratrici/lavoratori coinvolti; • la diffusione dei risultati del progetto attraverso la presentazione in una Conferenza dei contenuti del lavoro realizzato e di casi concreti sperimentati, finalizzata alla sensibilizzazione del contesto e al rafforzamento delle cultura aziendale di conciliazione familiare. In dettaglio, il progetto si è sviluppato lungo due macro fasi: 1. la realizzazione di un percorso formativo rivolto a circa 80 operatori/operatrici dell’azienda finalizzato a favorire la crescita di una cultura di pari opportunità tra i generi attenta alla conciliazione familiare e al suo impatto nella specifica struttura aziendale di appartenenza. Il percorso formativo ha coinvolto quattro gruppi composti da operatrici, la maggioranza dei partecipanti, e da operatori di aree differenti che si sono confrontati su contenuti inerenti vari aspetti al fine di individuare tipologie e metodologie di sperimentazione da proporre dei due reparti pilota. 2. l’individuazione e la sperimentazione in due reparti ospedalieri (Geriatria Acuti e Gastroenterologia) di soluzioni organizzative interne finalizzate al miglioramento delle condizioni di conciliazione familiare. La sperimentazione si è delineata a partire dai risultati di un questionario distribuito al personale dei due reparti e dagli spunti scaturiti dall’attività di formazione. Le attività di progetto sono state coordinate e monitorate da un Comitato di pilotaggio composto da rappresentanti della direzione aziendale, Comitato pari opportunità,consulenti esterne/i .

Risultati raggiunti
Diretti: La sperimentazione è stata utilizzata come opportunità per verificare nel gruppo la capacità di relazione e di ascolto, di mediazione ai problemi di conciliazione e l’esistenza o meno del “senso comune” all’interno del reparto,. Inoltre, sono state create le condizioni per sperimentare nuove soluzioni orarie e cambiamenti organizzativi. Lo strumento della riunione, pensato per il miglioramento del clima del gruppo, si è rivelato il luogo di scambio e relazione richiesto dalle persone per lavorare e conciliare meglio e come contenitore di nuova progettazione. In continuità con il progetto l’Azienda USL ha presentato il progetto “C’E’ CHI DICE SI” che si propone di realizzare un intervento formativo-informativo rivolto alle madri che hanno usufruito di congedi per maternità e paternità per almeno nove mesi, anche non continuativi
Indiretti: Le coordinatrici hanno verificato un miglioramento del clima interno, una migliore comunicazione, una diversa sensibilità e attenzione ai bisogni di conciliazione delle persone.

Elementi di successo
Particolare cura è stata rivolta al confronto tra le esperienze e competenze diverse di tutti i soggetti coinvolti attraverso modalità di lavoro che hanno privilegiato il confronto diretto individuale e/o di gruppo, i laboratori/workshop di discussione la formazione mirata ai contenuti di progetto, la sensibilizzazione e informazione trasversale a tutte le azioni di progetto.

Elementi di criticità
Non sono state riscontrate particolari criticità.




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