PRATICHE DI GENERE

Pratica Best

N°37

Voucher conciliativi per i nidi d'infanzia


Soggetto attuatore
Comuni: Imola, Piacenza, Fiorenzuola, Unione Comuni del Rubicone, Comunità montana Valli Taro e Ceno, Cesena,. Langhirano, Ferrara, San Lazzaro, Vergato, Ravenna, Rimini, Forlì, San Pietro in Casale

Ambito
Conciliazione dei tempi in ambito lavorativo

Tipologia/e di azione
Azione di sistema
Azioni rivolte al sistema dei servizi

Destinatari
Sia uomini che donne oppure non specificato
Occupati/e (compresi CIG e mobilità)
Altro: Famiglie con bambini 0-3 anni

Partnership
La Regione Emilia Romagna ha approvato l'elenco delle candidature presentate da 22 associazioni di Comuni. Ciascun Comune provvede ad assegnare il voucher tramite bando pubblico.

Territorio
Comunale: Imola, Piacenza, Fiorenzuola, Unione Comuni del Rubicone, Comunità montana Valli Taro e Ceno, Cesena,. Langhirano, Ferrara, San Lazzaro, Vergato, Ravenna, Rimini, Forlì, San Pietro in Casale, Unione T

Fonte di finanziamento - Costo
4.633.737,97 (a.s. 2012-2013)
Fondi Strutturali: POR Emilia Romagna FSE - Asse I
Altro canale di finanziamento: fondi comunali

Data inizio
Gennaio/2009

Data fine
Dicembre/2014

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Luisa
Cognome: Stanzani
E-mail: lavorofp@regione.emilia-romagna.it
Telefono: 051 5273864

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
La Regione Emilia-Romagna è impegnata da tempo sul tema delle pari opportunità in particolare con la promozione di progetti e politiche volti a migliorare la condizione delle donne nel mercato del lavoro e a favorire la conciliazione tra lavoro e vita familiare. Date le caratteristiche dell'occupazione femminile regionale, si ritiene necessario realizzare un intervento (Delibera di GR n. 15 del 19/01/2009) per l'erogazione di un voucher alle famiglie i cui figli con meno di tre anni risultino esclusi dalla frequenza dei posti nido offerti dal servizio pubblico, al fine di favorirne l'accesso in servizi educativi privati autorizzati, così da poter assicurare ai componenti delle stesse famiglie una permanenza nel mondo del lavoro. Lo strumento del voucher conciliativo per acquistare sul mercato pubblico e privato i servizi di cura assume un valore strategico in un mercato del lavoro ad elevato tasso di occupazione e flessibilità come quello dell'Emilia-Romagna e in cui le donne lavoratrici fanno fatica a conciliare i molteplici impegni quotidiani, così come emerge dalle indagini condotte in questi anni da vari organismi.

Obiettivi
Il progetto - cofinanziato dal Fondo sociale europeo - si pone come obiettivo quello di aiutare le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano (o quelle con un solo genitore) nel difficile equilibrio tra esigenze lavorative ed esigenze di cura dei figli più piccoli. Facilitare l'accesso di bambini e bambine fino a tre anni ai servizi educativi, rimuovendo ostacoli e discriminazioni cui sono soggette in particolar modo le madri che lavorano, è infatti un modo per evitare che la difficoltà ad organizzarsi rispetto ai carichi familiari sia la causa della rinuncia o della perdita dell'occupazione per il genitore. La Regione intende contribuire altresì all'aumento della percentuale di bambini, al di sotto dei tre anni d'età, che sono inseriti nei nidi d'infanzia, in vista del raggiungimento del target europeo del 33 per cento, così come definito nell'ambito della strategia europea per l'occupazione.

Attività
Dopo una prima sperimentazione (2008/2009), limitata al Comune di Bologna e Modena per l'inserimento di 30 bambini, a partire dall'anno scolastico 2009/2010 la Regione Emilia-Romagna ha promosso il progetto degli assegni di servizio di carattere conciliativo, che si sostanzia nell'erogazione di assegni di servizio (voucher) alle famiglie residenti o domiciliate nel territorio della Regione Emilia-Romagna per l'inserimento dei propri figli in servizi educativi privati autorizzati, a condizione che entrambi i genitori o uno solo, in caso di famiglie mono genitoriali, siano occupati e che il nucleo familiare dichiari un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) in corso di validità non superiore a € 35.000,00. L'assegno ha la funzione di ridurre la spesa di frequenza ai servizi educativi privati a carico delle famiglie. Le candidature vengono presentate dagli Enti referenti per l'ambito distrettuale socio-sanitario. Dopo la validazione da parte della Regione Emilia-Romagna, i Comuni aderenti al progetto pubblicizzano l'offerta di posti voucher alle famiglie interessate, li inseriscono nei loro bandi pubblici, ricevono le domande e costruiscono le graduatorie, sulla base delle quali la Regione provvede ad impegnare le risorse finanziarie e a trasferirle alle associazioni di comuni. Sulla base di tali graduatorie la Regione provvede ad erogare il 70% del finanziamento agli Enti referenti, a cui spetta erogare gli assegni ai beneficiari.

Risultati raggiunti
Indiretti: La campagna di comunicazione rivolta alle famiglie relativa all'assegnazione di voucher conciliativi per i nidi d'infanzia, cofinanziati dal Fse, si ritiene necessiti di un'immagine coordinata e unitaria. Per questo motivo la Regione Emilia-Romagna ha progettato e mette a disposizione dei Comuni che hanno aderito all'iniziativa, strumenti di comunicazione di diverse tipologie. Nel primo anno di attuazione del progetto le famiglie che sono state ammesse a beneficiare dell’assegno del valore massimo di 250 euro mensili sono state 500 a fronte di una richiesta complessiva su tutto il territorio regionale di 4828 voucher. (22 Comuni e Unioni di Comuni). L’intervento è stato attuato anche nell’anno educativo 2010-2011, riproposto per l’anno educativo 2011-2012 e 2012-2013. I dati che si ricavano dalle graduatorie delle famiglie ammesse a beneficiare degli assegni nell’anno scolastico 2010/2011, secondo anno di attuazione del progetto, indicano un incremento dell’85,20%: le famiglie sono infatti diventate 926, circa 1.300 nel 2011/2012, e con previsione di crescita anche nel 2012/2013. Il finanziamento a valere su Fondo sociale europeo raddoppia da subito passando da € 1.094.253,34 del 2009/2010 a € 2.240.996,27 del 2010/2011 , mentre nel 2011/2012 sono stati previsti € 3.546.007,00 e nel 2012/2013 3.188.304,00. Lo strumento è stato finanziato anche per la'anno scolastico 2013-2014 per un importo pari a 1.447.520,54 euro. Per l’anno scolastico 2014/2015 sono 10.101 i voucher che la Regione mette a disposizione di 960 potenziali famiglie dell’Emilia-Romagna per abbattere le rette dei nidi d’infanzia e aiutarle nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, per un totale di 2.497.195 euro.

Elementi di successo
Tra gli elementi di innovatività e di successo del progetto è possibile evidenziare la strutturazione di un piano di intervento diffuso su tutto il territorio regionale volto a supportare le famiglie, nel conciliare i tempi di vita lavorativi e i tempi di cura dei figli. Alla luce dell'attuale periodo di crisi economica risulta ancora più necessario fornire alle famiglie un aiuto concreto nell'accesso ai nidi per supportare la permanenza nel mercato del lavoro dei genitori, ed in particolare delle donne. L'incremento dell'offerta dei posti nido disponibili sul territorio regionale ed il progressivo aumento delle richieste e delle risorse disponibili testimoniano il successo dell'iniziativa.

Elementi di criticità
Non sono emersi particolari elementi di criticità. Il disciplinare predisposto dalla Regione garantisce che non emergano difformità tra i risultati attesi e i risultati raggiunti.




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