PRATICHE DI GENERE

N°45

TICKET WORK & FAMILY. Studio di fattibilità per favorire la conciliazione lavoro-famiglia di lavoratori di PMI attraverso 'voucher sociali'


Soggetto attuatore
Formaper, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano

Ambito
Conciliazione dei tempi in ambito lavorativo

Tipologia/e di azione
Azione di sistema
Azioni di supporto ai sistemi della formazione/istruzione/lavoro

Destinatari
Sia uomini che donne oppure non specificato
Occupati/e (compresi CIG e mobilità)

Partnership
La partnership risulta composta da: Provincia di Bolzano - Ripartizione 21 - Formazione Continua, Comune di Bolzano - Ripartizione servizi alla Comunità Locale, Tangram srl, Legacoopbund, Banca Prossima SpA, CTM Assoimprenditori Per quanto concerne il ruolo dei diversi partner: - Tangram srl, partner locale si è occupata di realizzare le interviste ai datori e dipendenti ed in generale delle attività sul territorio (braccio operativo del progetto). Tra Tangram ed alcuni interlocutori sul territorio esistono relazioni consolidate da tempo; - Legacoopbund ha svolto un ruolo prettamente interlocutorio. E' stata cioè intervistata come stakeolder del terzo settore; - Banca Prossima SpA ha avuto la responsabilità della parte di ricerca e ha incaricato due università (Università di Genova, Università Bocconi, ECOM pubblica) di effettuare le interviste ai testimoni privilegiati. Banca Prossima inoltre potrebbe venire coinvolta nella sperimentazione dei voucher laddove il progetto dovesse proseguire, tenuto conto che in Francia tale strumento è acquistato presso le banche e sono soprattutto gli operatori del terzo settore (con i quali tale banca si interfaccia) ad essere interessati ad incrementare la domanda di servizi alla persona grazie all'utilizzo dei ticket. - CTM Assoimprenditori ha individuato le aziende intervistate in merito all'interesse verso tale strumento e la propensione al cofinanziamento tra pubblico e privato come avviene in Francia; - La Provincia di Bolzano - Ripartizione 21 - Formazione Continua, ha svolto un ruolo interlocutorio in quanto interessata a conoscere modalità alternative alla contribuzione diretta ai cittadini per rispondere ai bisogni di assistenza alla persona anche nell'ottica di verificare la possibile adozione di tale sistema nel futuro; - Il Comune di Bolzano - Ripartizione servizi alla Comunità Locale ha svolto un ruolo interlocutorio con le stesse finalità della Provincia; - Il Formaper svolge il coordinamento delle attività e ha il compito di mantenere i contatti tra la Provincia di Bolzano e i ricercatori. Lo svolgimento del suo ruolo è facilitato dalla conoscenza del territorio dovuta alla realizzazione di precedenti interventi.

Territorio
Provinciale: Bolzano

Fonte di finanziamento - Costo
190000 ,00 Euro
Fondi Strutturali: FSE

Data inizio
06/2009

Data fine
12/2010

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Giusy
Cognome: Mingolla
E-mail: mingolla@mi.camcom.it
Telefono: 02/8515.5278

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
Il contesto socio-economico in cui il progetto si inserisce è caratterizzato da un mercato del lavoro dinamico con elevati tassi di occupazione e livelli di disoccupazione frizionale, nel quale però coesistono aspetti problematici legati sia all'accesso che alla permanenza nel mercato del lavoro di particolari fasce della popolazione rappresentati dalle donne e dagli immigrati. In particolare è da rilevare come la quasi totalità delle donne immigrate lavori nel settore dei servizi alla persona. Un'altra delle criticità che il pur dinamico mercato del lavoro altoatesino presenta, è quella riguardante le maggiori difficoltà di inserimento occupazionale delle donne rispetto ai colleghi maschi. Il miglioramento della condizione occupazionale delle donne non è ancora riuscito a colmare il gender gap; il tasso di disoccupazione femminile è di oltre 2 punti superiore a quello maschile e le giovani donne, per far fronte a tali difficoltà di inserimento lavorativo investono maggiormente nella formazione (università, corsi di specializzazione post-laurea) e quindi entrano in ritardo nel mondo del lavoro. Infine, il contesto demografico altoatesino è caratterizzato da un tasso elevato di invecchiamento della popolazione e dall'aumento considerevole delle famiglie monoparentali. La percentuale di famiglie monoparentali rappresentano oggi il 32,3% del totale delle famiglie del territorio altoatesino, una percentuale sempre crescente di figli vive in famiglie monoparentali, in cui spesso il capo-famiglia è donna, quindi più esposta a rischio di povertà e di fragilità sociale. La tendenza dello scenario economico/sociale della Provincia di Bolzano segnala quindi un incremento della domanda di servizi sociali e auspica, come risulta dai Documenti Ufficiali di Programmazione, una maggiore integrazione delle Politiche del lavoro con quelle sociali che possa rispondere alle esigenze di conciliazione tra gli impegni lavorativi e quelli di cura ed assistenza delle donne lavoratrici.

Obiettivi
Il progetto intende realizzare una analisi di fattibilità tesa a verificare la possibilità di adattamento del sistema dell'offerta di servizi sociali nella Provincia di Bolzano alla domanda potenziale che le imprese private possono manifestare per venire incontro all'esigenza di conciliazione delle/i dipendenti (tramite il trasferimento di una buona prassi sperimentata in Francia). L'Obiettivo è soprattutto verificare e analizzare l'esperienza francese condotta dall'Agence nationale des services à la personne che, attraverso la definizione di un sistema di convenienze" per i diversi attori economici del territorio, è riuscito a migliorare l'efficienza della spesa in servizi sociali costruendo una Welfare - community in cui ogni attore è messo in grado di dare un fattivo contributo al benessere di tutta la comunità locale. Il modello, si basa su un sistema di emissione di voucher sociali attraverso degli enti accreditati (Banche e Posta) dove gli acquirenti dei voucher sono le imprese che scelgono di distribuirli ai propri dipendenti. Il rimborso, totale o parziale, della spesa può essere sostenuto dall'Ente locale (Comune, Regione, Provincia Autonoma, ecc..) e si basa su un meccanismo di sgravi fiscali e defiscalizzazione che rende conveniente e accessibile, sia ai privati che alle imprese, il voucher e le relative prestazioni. L'esperienza francese ha dimostrato con i numeri che, ad oggi, ben 42.000 imprese hanno scelto di erogare parte della retribuzione del lavoratore sotto forma di voucher sociali per favorire la conciliazione tra impegni lavorativi e familiari dei propri dipendenti, cofinanziando la spesa necessaria e ricevendo in cambio un sistema di defiscalizzazione degli oneri previdenziali e di sgravi fiscali sul valore economico dei voucher distribuiti. Il successo del modello è fortemente legato alla creazione di una rete di operatori del territorio legati da specifiche convenienze che anche in Alto adige andranno verificate.

Attività
E' stata effettuata una analisi di fattibilità circa il possibile trasferimento della buona prassi francese che ha introdotto nelle PMI la possibilità di offrire servizi per la conciliazione direttamente alle/i dipendenti tramite l'acquisto di voucher a condizioni vantaggiose dovute a un meccanismo di defiscalizzazione. Il progetto ha delineato la fattibilità del sistema senza arrivare alla sua sperimentazione, subordinata all'interesse politico a portare avanti l'intervento.

Risultati raggiunti
Diretti: Il risultato principale del progetto è la realizzazione di una analisi di fattibilità relativa al trasferimento di buone prassi europee che introducono nelle PMI la possibilità di offrire servizi per la conciliazione direttamente alle/i dipendenti tramite l'acquisto di voucher a condizioni vantaggiose, grazie ad un meccanismo di defiscalizzazione. Risultato del progetto è anche la promozione di una rete di operatori nel territorio allo scopo di erogare un volume maggiore di servizi di conciliazione nel territorio con una forte riduzione della spesa. Nell'ambito del progetto sono stati realizzati i seguenti prodotti: - Report finale di sintesi sullo studio ed analisi documentale delle buone prassi europee sull'esperienza dell'Agenzia nazionale francese contenente anche la simulazione quantitativa macroeconomica per la Provincia di Bolzano. La simulazione ha identificato la spesa in base a variabili concordate con aziende ed enti pubblici. La spesa per la Provincia di Bolzano è stata quantificata in meno di 10 milioni; - Report finale di ricerca qualitativa (sono stati intervistati alcuni 4/5 testimoni privilegiati (sindacato, comune, rappresentanti associazione imprenditori e terzo settore) e 70 soggetti tra titolari di impresa e dipendenti contenente anche gli esiti delle attività di mainstreaming realizzata nell'ambito delle fasi progettuali 4,5,6. - Organizzazione di focus con attori rilevanti del territorio in merito a tale tematica e di un evento pubblico (entro marzo 2011) per la presentazione dei risultati dello studio di fattibilità e per stimolare il confronto sull'iniziativa, sue potenzialità e prospettive; - Visita in Francia per lo studio della buona pratica (intervista all'ente erogatore); Tra i risultati conseguiti si riscontra la creazione di un punto di vista comune tra interlocutori che solitamente non comunicano fra loro. Si è cioè instaurato un processo di capacity building, affinché gli interlocutori istituzionali possano cercare e trovare insieme delle soluzioni.

Elementi di successo
L'importanza del progetto risiede in assoluto nel bisogno che anche in Italia si utilizzi lo strumento del voucher per creare un mercato dei servizi alla persona regolare, con evidenti impatti di tipo economico (emersione del lavoro sommerso in primis) e sulla qualità dei servizi erogati. Il sistema pur avendo dei costi (soprattutto nel caso della defiscalizzazione che porterebbe a minori entrate per l'ente pubblico ma comunque potenzialmente bilanciabile con l'emersione), permette contestualmente un risparmio di spesa (meno interventi sulla famiglia o sul disagio sociale o sul lavoro nero) ed azioni più efficaci (grazie anche alla tracciabilità degli interventi diversamente dalle contribuzioni dirette ai destinatari), oltre al fatto che si incrementerebbe il lavoro regolare di fasce svantaggiate (in primis immigrati/e). Appare innovativo il fatto che il voucher potrebbe, come accade in Francia, essere utilizzato quale strumento di gestione del personale grazie ad aziende che lo acquistano e lo cofinanziano (con minore dispendio per il pubblico). In Italia il co-finanziamento finora non è mai stato previsto, mentre i risultati del progetto mostrano come le aziende potrebbero invece optare per questa soluzione in grado di ovviare al problema troppo frequente ed esoso dell'assenteismo. Il sistema laddove messo a regime potrebbe tradursi in un volume maggiore di servizi di conciliazione sul territorio con una forte riduzione della spesa pubblica.

Elementi di criticità
La principale difficoltà riscontrata afferisce alla mancata abitudine al dialogo tra gli interlocutori di questo progetto (d'altra parte gli attori da coinvolgere per la messa a sistema dell'intervento sono molti). Impostare tale politica sul territorio richiede oltre al dialogo tra sindacati e associazioni di imprenditori, anche il coinvolgimento della Provincia (abituata a modalità di intervento di tipo monetario), nonché di affrontare il tema dell'accreditamento, delle modalità di finanziamento dell'intervento (in capo in toto all'ente pubblico oppure cofinanziato dalle imprese ed in questo caso in aggiunta allo stipendio o in sostituzione di una quota di esso) e della possibile defiscalizzazione dei voucher a vantaggio dei datori di lavoro, tutte problematiche di non semplice soluzione. Per la sua implementazione inoltre, diversamente dalla Francia, non c'è un ente pubblico centralizzato che potrebbe gestire l'intervento, oltre al fatto che si è riscontrata nel corso del progetto la mancanza di una forte volontà politica a supporto della sua realizzazione, presente invece al momento della sua approvazione (cambio dell'assessorato). Inoltre, se in Francia tale sistema è stato adottato con l'obiettivo di far emergere il lavoro sommerso e di creare un mercato dei servizi alla persona, anche in Italia si dovrebbe lavorare per obiettivi e non per centri di costo. Se l'obiettivo è cioè migliorare la qualità della vita dei cittadini, l'ente pubblico dovrebbe dare a questa problematica la priorità, concentrandosi principalmente sul vantaggio che potrebbe derivare da questa iniziativa.




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