PRATICHE DI GENERE

N°57

DI.RE. DIfferenze retributive, DIfferenze da eliminare


Soggetto attuatore
Formazione professionale in lingua italiana Ripartizione 21

Ambito
Pari Opportunità e inclusione sociale
Empowerment in azienda (carriera, leadership al femminile)

Tipologia/e di azione
Azione di sistema
Azioni di supporto ai sistemi della formazione/istruzione/lavoro

Destinatari
Sia uomini che donne oppure non specificato
Occupati/e (compresi CIG e mobilità)
Altro: Personale dei servizi al lavoro della provincia; collettività

Partnership
- Servizio Donna Ripartizione 19 Lavoro PAB Via Crispi 3, 39100 Bolzano - AFI/IPL Istituto per la Promozione dei Lavoratori Via del Ronco 5/B/VII, 39100 Bolzano - Centro di Studi Interdisciplinari di Genere dell'Università di Trento - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Piazza Venezia 41, 38100 Trento - Consigliera di parità, Ufficio del lavoro Ripartizione 19 PAB Via Canonico Michael Gamper 1 - 39100 Bolzano - Associazione Rete donne-lavoro Via della Mostra 14, 39100 Bolzano - Servizio Donna Ripartizione 19 Lavoro PAB Via Crispi 3, 39100 Bolzano - AFI/IPL Istituto per la Promozione dei Lavoratori Via del Ronco 5/B/VII, 39100 Bolzano - Centro di Studi Interdisciplinari di Genere dell'Università di Trento - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Piazza Venezia 41, 38100 Trento - Consigliera di parità, Ufficio del lavoro Ripartizione 19 PAB Via Canonico Michael Gamper 1 - 39100 Bolzano - Associazione Rete donne-lavoro Via della Mostra 14, 39100 Bolzano - Servizio Donna Ripartizione 19 Lavoro PAB Via Crispi 3, 39100 Bolzano - AFI/IPL Istituto per la Promozione dei Lavoratori Via del Ronco 5/B/VII, 39100 Bolzano - Centro di Studi Interdisciplinari di Genere dell'Università di Trento - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Piazza Venezia 41, 38100 Trento - Consigliera di parità, Ufficio del lavoro Ripartizione 19 PAB Via Canonico Michael Gamper 1 - 39100 Bolzano - Associazione Rete donne-lavoro Via della Mostra 14, 39100 Bolzano

Territorio
Provinciale: Provincia di Bolzano

Fonte di finanziamento - Costo
161.298,00 EURO
Fondi Strutturali: FSE

Data inizio
Marzo/2009

Data fine
Gennaio/2011

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Franco
Cognome: Russo
E-mail: franco.russo@provincia.bz.it
Telefono: 0471 414400

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
Negli ultimi anni, in Alto Adige, come nel resto d'Europa, la partecipazione delle donne al mondo del lavoro è aumentata sensibilmente rispetto a quella degli uomini. Il tasso di occupazione femminile, in provincia di Bolzano, nel 2007, nella fascia di età 15-64 anni, è pari al 59,8% (fonte Astat), superiore sia alla media europea, pari al 57,1% (Employment in Europe, 2007), che a quella italiana, pari al 46,3 % (ISTAT, 2007), fra le più basse d'Europa. In provincia di Bolzano i dati rispecchiano fedelmente la tendenza europea: benché si riscontri un miglioramento quantitativo costante nei dati sull'occupazione femminile (sono già stati raggiunti gli obiettivi della strategia di Lisbona: 60% di occupazione femminile entro il 2010), la segregazione occupazionale e i differenziali retributivi permangono. Per contrastare efficacemente questi fenomeni, la Formazione Professionale in lingua italiana ha progettato una serie di attività che, con il finanziamento FSE, hanno dato origine e continuità alla Rete donne-lavoro. Quest'ultima, nel corso degli anni, attraverso una ricerca continua e proficua di collaborazione, si è consolidata come fulcro di un ampio tessuto di relazioni, regionali e nazionali, partecipando e promuovendo progetti innovativi legati alla condizione femminile soprattutto in ambito formativo e lavorativo. Negli ultimi anni, in Alto Adige, come nel resto d'Europa, la partecipazione delle donne al mondo del lavoro è aumentata sensibilmente rispetto a quella degli uomini. Il tasso di occupazione femminile, in provincia di Bolzano, nel 2007, nella fascia di età 15-64 anni, è pari al 59,8% (fonte Astat), superiore sia alla media europea, pari al 57,1% (Employment in Europe, 2007), che a quella italiana, pari al 46,3 % (ISTAT, 2007), fra le più basse d'Europa. In provincia di Bolzano i dati rispecchiano fedelmente la tendenza europea: benché si riscontri un miglioramento quantitativo costante nei dati sull'occupazione femminile (sono già stati raggiunti gli obiettivi della strategia di Lisbona: 60% di occupazione femminile entro il 2010), la segregazione occupazionale e i differenziali retributivi permangono. Per contrastare efficacemente questi fenomeni, la Formazione Professionale in lingua italiana ha progettato una serie di attività che, con il finanziamento FSE, hanno dato origine e continuità alla Rete donne-lavoro. Quest'ultima, nel corso degli anni, attraverso una ricerca continua e proficua di collaborazione, si è consolidata come fulcro di un ampio tessuto di relazioni, regionali e nazionali, partecipando e promuovendo progetti innovativi legati alla condizione femminile soprattutto in ambito formativo e lavorativo.

Obiettivi
1. Promuovere a vari livelli azioni volte a incidere sugli stereotipi sociali che segnano in maniera concreta il destino lavorativo di tutte le donne, nell'accesso al mercato del lavoro, nella progressione di carriera e nelle retribuzioni. Data l'elevata complessità che determina le differenze retributive di genere si rende quindi necessario un approccio pluridimensionale alla soluzione del problema. Per indagare il lato della domanda di lavoro e dei ruoli sociali di genere si prevede la realizzazione di una indagine qualitativa rivolta a testimoni privilegiati locali: rappresentanti di associazioni datoriali e delle parti sociali, consigliera di parità, lavoratrici ecc.. Per agire sul lato dell'offerta di lavoro che, come sottolineato, vede le donne concentrarsi in particolari settori lavorativi segreganti, il presente progetto attiverà azioni rivolte agli operatori territoriali delle aree orientamento/formazione che intervengono nei processi decisionali. 2. Promuovere il miglioramento della condizione lavorativa delle donne e accrescere l'adattabilità delle lavoratrici ad un mercato del lavoro in continua trasformazione, dotandole di strumenti di supporto ad una loro richiesta consapevole delle pari opportunità sul lavoro e nella vita quotidiana. Accanto alle varie azioni rivolte direttamente al mercato del lavoro, strategicamente importanti sono le azioni che "aggrediscono" i problemi in modo più indiretto ma altrettanto urgente, finalizzate alla promozione di una "cultura di genere". E' necessaria una sensibilizzazione culturale (empowerment) mirata a combattere pregiudizi e stereotipi che svalorizzano la donna nel lavoro. A questo proposito il progetto si ripropone di sostenere la "Rete donne-lavoro", per garantire la sua funzione di strumento realmente efficace al cambiamento culturale auspicato. La Rete, per continuare la sua importante funzione, necessita di azioni di ulteriore rafforzamento e radicamento sul territorio. È indispensabile che non si disperdano le competenze acquisite nel tempo. La Rete intende proseguire nella promozione e diffusione di una cultura di genere sul territorio e sostenere le donne nel raggiungimento della piena cittadinanza, abbattendo gli ostacoli e stereotipi che incidono pesantemente sulla realizzazione di un equilibrio sostanziale e non solo formale fra donne e uomini. 1. Promuovere a vari livelli azioni volte a incidere sugli stereotipi sociali che segnano in maniera concreta il destino lavorativo di tutte le donne, nell'accesso al mercato del lavoro, nella progressione di carriera e nelle retribuzioni. Data l'elevata complessità che determina le differenze retributive di genere si rende quindi necessario un approccio pluridimensionale alla soluzione del problema. Per indagare il lato della domanda di lavoro e dei ruoli sociali di genere si prevede la realizzazione di una indagine qualitativa rivolta a testimoni privilegiati locali: rappresentanti di associazioni datoriali e delle parti sociali, consigliera di parità, lavoratrici ecc.. Per agire sul lato dell'offerta di lavoro che, come sottolineato, vede le donne concentrarsi in particolari settori lavorativi segreganti, il presente progetto attiverà azioni rivolte agli operatori territoriali delle aree orientamento/formazione che intervengono nei processi decisionali. 2. Promuovere il miglioramento della condizione lavorativa delle donne e accrescere l'adattabilità delle lavoratrici ad un mercato del lavoro in continua trasformazione, dotandole di strumenti di supporto ad una loro richiesta consapevole delle pari opportunità sul lavoro e nella vita quotidiana. Accanto alle varie azioni rivolte direttamente al mercato del lavoro, strategicamente importanti sono le azioni che "aggrediscono" i problemi in modo più indiretto ma altrettanto urgente, finalizzate alla promozione di una "cultura di genere". E' necessaria una sensibilizzazione culturale (empowerment) mirata a combattere pregiudizi e stereotipi che svalorizzano la donna nel lavoro. A questo proposito il progetto si ripropone di sostenere la "Rete donne-lavoro", per garantire la sua funzione di strumento realmente efficace al cambiamento culturale auspicato. La Rete, per continuare la sua importante funzione, necessita di azioni di ulteriore rafforzamento e radicamento sul territorio. È indispensabile che non si disperdano le competenze acquisite nel tempo. La Rete intende proseguire nella promozione e diffusione di una cultura di genere sul territorio e sostenere le donne nel raggiungimento della piena cittadinanza, abbattendo gli ostacoli e stereotipi che incidono pesantemente sulla realizzazione di un equilibrio sostanziale e non solo formale fra donne e uomini.

Attività
- Fase 1. Realizzazione di una pubblicazione divulgativa sui differenziali retributivi di genere elaborazione di una pubblicazione, a scopo divulgativo, che analizzi la relazione complessa tra segregazione occupazionale e differenziali retributivi, suffragata da indagini statistiche. - Fase 2. Laboratori di apprendimento in un'ottica di genere - Attivazione di workshop, rivolti al personale dei servizi di orientamento professionale e lavorativo per approfondire i temi della segregazione occupazionale, dei differenziali retributivi e per identificare possibili strategie di intervento - Fase 3. Ricerca qualitativa sul "pay gap di genere" - realizzazione di una ricerca qualitativa, a livello locale, finalizzata ad analizzare le ragioni del permanere di differenziali salariali tra uomini e donne, tra cui in particolare l'esistenza di stereotipi di genere che tendono a differenziare i percorsi e le opportunità professionali degli individui sulla base di una differente appartenenza sessuale, e a far emergere possibili strategie di intervento. - Fase 4. Rafforzamento della "Rete donne-lavoro" e del suo sito 1. Azioni di consolidamento della "Rete donne-lavoro" per continuare il processo di sensibilizzazione sulle tematiche di genere sul territorio, tramite 2 azioni: 2. potenziamento del sito web 3. organizzazione di incontri, aperti al pubblico, sul tema della segregazione occupazionale di genere, sui differenziali retributivi e sulle pari opportunità - Fase 1. Realizzazione di una pubblicazione divulgativa sui differenziali retributivi di genere elaborazione di una pubblicazione, a scopo divulgativo, che analizzi la relazione complessa tra segregazione occupazionale e differenziali retributivi, suffragata da indagini statistiche. - Fase 2. Laboratori di apprendimento in un'ottica di genere - Attivazione di workshop, rivolti al personale dei servizi di orientamento professionale e lavorativo per approfondire i temi della segregazione occupazionale, dei differenziali retributivi e per identificare possibili strategie di intervento - Fase 3. Ricerca qualitativa sul "pay gap di genere" - realizzazione di una ricerca qualitativa, a livello locale, finalizzata ad analizzare le ragioni del permanere di differenziali salariali tra uomini e donne, tra cui in particolare l'esistenza di stereotipi di genere che tendono a differenziare i percorsi e le opportunità professionali degli individui sulla base di una differente appartenenza sessuale, e a far emergere possibili strategie di intervento. - Fase 4. Rafforzamento della "Rete donne-lavoro" e del suo sito 1. Azioni di consolidamento della "Rete donne-lavoro" per continuare il processo di sensibilizzazione sulle tematiche di genere sul territorio, tramite 2 azioni: 2. potenziamento del sito web 3. organizzazione di incontri, aperti al pubblico, sul tema della segregazione occupazionale di genere, sui differenziali retributivi e sulle pari opportunità

Risultati raggiunti
Diretti: Il progetto, ha realizzato una pubblicazione divulgativa "Differenziali retributivi di genere: come misurare e come leggere il differenziale salariale tra uomini e donne" che ha analizzato il rapporto tra segregazione occupazionale e differenziali retributivi ed una ricerca qualitativa "Oltre il gender pay gap: una ricerca sulla (s)valutazione del lavoro femminile in Alto Adige" che ha indagato a livello locale le ragioni del permanere di differenziali salariali tra uomini e donne. Nell?ambito del progetto sono stati realizzati anche alcuni workshop finalizzati ad approfondire i temi della segregazione occupazionale, dei differenziali retributivi e per identificare possibili strategie di intervento. E' stato realizzato il 22 settembre 2010 un Seminario di fine progetto per presentare il rapporto conclusivo della ricerca qualitativa "Oltre il gender pay gap: una ricerca sulla (s)valutazione del lavoro femminile in Alto Adige" e il manuale divulgativo "Differenziali retributivi di genere: come misurare e come leggere il differenziale salariale tra uomini e donne". Le pubblicazioni, oltre che in formato pdf, sono a disposizione gratuitamente in formato cartaceo facendone richiesta via mail sul sito http://www.donne-lavoro.bz.it o telefonando al numero 0471 400494. Il progetto, ha realizzato una pubblicazione divulgativa ?Differenziali retributivi di genere: come misurare e come leggere il differenziale salariale tra uomini e donne\" che ha analizzato il rapporto tra segregazione occupazionale e differenziali retributivi ed una ricerca qualitativa \"Oltre il gender pay gap: una ricerca sulla (s)valutazione del lavoro femminile in Alto Adige\" che ha indagato a livello locale le ragioni del permanere di differenziali salariali tra uomini e donne. Nell?ambito del progetto sono stati realizzati anche alcuni workshop finalizzati ad approfondire i temi della segregazione occupazionale, dei differenziali retributivi e per identificare possibili strategie di intervento. E? stato realizzato il 22 settembre 2010 un Seminario di fine progetto per presentare il rapporto conclusivo della ricerca qualitativa \"Oltre il gender pay gap: una ricerca sulla (s)valutazione del lavoro femminile in Alto Adige\" e il manuale divulgativo ?Differenziali retributivi di genere: come misurare e come leggere il differenziale salariale tra uomini e donne?. Le pubblicazioni, oltre che in formato pdf, sono a disposizione gratuitamente in formato cartaceo facendone richiesta via mail sul sito http://www.donne-lavoro.bz.it o telefonando al numero 0471 400494.

Elementi di successo
Il progetto ha affrontato una tematica di grande rilevanza e cioè quella dei differenziali retributivi di genere nelle organizzazioni e nel mercato del lavoro provinciale. La realizzazione dell'attività di ricerca e del Rapporto finale e del Manuale forniscono una risposta ai vari interrogativi che questo fenomeno pone, offrendo diversi elementi per meglio comprendere i fattori che stanno alla radice dei differenziali retributivi di genere. Questi prodotti, così come i workshop e il Seminario finale, sono occasione per avviare e sviluppare una discussione sul tema che possa portare alla eliminazione delle discriminazioni di genere e delle disuguaglianze esistenti tra uomini e donne nel mercato del lavoro. L'innovatività del progetto risiede nell'affrontare la tematica dei differenziali retributivi non solo a livello di ricerche teoriche e statistiche ma attraverso strumenti operativi destinati ai servizi di orientamento e formazione e a tutti coloro che intervengono nei processi di scelta dei percorsi formativi e lavorativi.

Elementi di criticità
Non sono emerse particolari criticità




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