PRATICHE DI GENERE

N°66

Azioni di in-formazione e sensibilizzazione sui temi della rsi applicata alle pari opportunità di genere ed all'inclusione sociale di persone svantaggiate


Soggetto attuatore
CENTRO STUDI ANALISI DI PSICOLOGIA E SOCIOLOGIA APPLICATE - Società Cooperativa Sociale C.S.A.P.S.A

Ambito
Pari Opportunità e inclusione sociale

Tipologia/e di azione
Azione alle persone
Informazione/comunicazione e sensibilizzazione

Destinatari
Sia uomini che donne oppure non specificato
Disoccupati/e di lungo periodo

Partnership
Service 68 (Consorzio SIC, Anastasis) Associazione Impronta Etica di promozione della Responsabilità Sociale di Impresa

Territorio
Provinciale: Provincia di Bologna

Fonte di finanziamento - Costo
3.840,00 Euro
Fondi Strutturali: POR Emilia Romagna FSE - ASSE I

Data inizio
Maggio/2011

Data fine
Dicembre/2011

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Simonetta
Cognome: Donati
E-mail: sdonati@csapsa.it
Telefono: 51230449

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
L’operazione si inserisce in un contesto caratterizzato da una sempre maggiore attenzione nei confronti dei temi della Responsabilità Sociale di Impresa (RSI), sia a livello europeo sia a livello degli stati membri. Anche in Italia sono state condotte e sono aumentate ricerche, campagne informative, convegni, pubblicazioni al riguardo. Non sempre la diffusione delle tematiche della RSI si traduce in comportamenti di impresa riconducibili a buone prassi di RSI. Tra gli ambiti di possibile ed auspicabile esercizio di buone prassi di RSI vi sono le iniziative in favore delle pari opportunità di genere e quelle relative alla inclusione sociale e lavorativa di persone svantaggiate, specie se in condizione di forte disagio sociale (per problemi psichiatrici, di dipendenza da sostanze psicotrope o alcoliche, mancanza di dimora, marginalità etnico-culturale, ecc.). Oltre a porsi in continuità con l’esperienza precedente, il progetto nasce da una rilevazione del bisogno effettuata dall’ente proponente. La rilevazione del bisogno, seppur non documentata, è stata possibile grazie al contatto quotidiano con le imprese partner dal quale sono emerse interesse e sensibilità delle imprese verso la tematica della RSI. Si è quindi pensato che vi fosse un contesto favorevole ad accogliere e contribuire alla diffusione di comportamenti socialmente responsabili. CSAPSA intende, con questa seconda edizione della proposta, focalizzare e sollecitare l’attenzione delle imprese, in fase di riorganizzazione e investimento per superare la crisi economica, sulle tematiche dell’inclusione sociale e lavorativa. Destinatari dell’operazione sono imprenditori, artigiani, presidenti di cooperative, consiglieri di amministrazione, responsabili aziendali, quadri, tutor aziendali in particolare di PMI, interessati al tema della Responsabilità Sociale di Impresa, che vogliano implementarne la pratica all’interno delle proprie organizzazioni. Le donne non sono dunque le destinatarie esclusive del progetto. Con riferimento specifico alle pari opportunità di genere, nell’ analisi del contesto di riferimento dell’azione e dei bisogni di intervento, il progetto rinvia ad un contributo della professoressa Giovanna Cantoni dell’Università di Bologna su “La doppia discriminazione. Donne, lavoro, disabilità … e quanto conta l’istruzione” dove si analizzano le criticità del vissuto femminile nella situazione di inserimento in un ambiente lavorativo. Da qui l’interesse di CSAPSA a lavorare anche con imprese già occasionalmente coinvolte in processi di inclusione lavorativa su specificità ed evoluzioni delle metodologie di programmazione e conduzione di percorsi di inclusione, raccogliendo la sollecitazione della professoressa Cantoni a focalizzare vissuti e criticità delle donne svantaggiate.

Obiettivi
L’operazione ha inteso: - Informare, formare e sensibilizzare imprenditori, responsabili aziendali, manager e figure che hanno influenza decisionale nelle organizzazioni di lavoro, sul tema della RSI. L’intento è fornire un contributo per favorire l’inclusione sociale di persone svantaggiate e una migliore condizione lavorativa femminile nel contesto economico produttivo locale, specie all’interno della cooperazione e della piccola e media impresa. - In-formare le imprese sul significato e l’applicazione di tematiche legate all’inclusione sociale che attiene anche alle persone “meno occupabili” e quindi di percorsi che diano significato all’esistenza delle persone svantaggiate anche se non connotati da contratti di assunzione. - In-formare le imprese su quali sono i principali strumenti di rendicontazione utilizzabili dalle imprese e soprattutto come si può tradurre, operativamente, sul piano dell’innovazione organizzativa e delle buone prassi applicate alle pari opportunità di genere ed alla inclusione di persone svantaggiate (offerta di un servizio di consulenza per le aziende partner di CSAPSA e volontà di coinvolgere le imprese premiate con il marchio “Azienda Solidale 2010”). - Favorire la conoscenza e la diffusione di comportamenti virtuosi (individuazione e diffusione di buone prassi).

Attività
1) Formazione sulla RSI applicata alle buone prassi aziendali (Attività Corsuale): percorso formativo (6 ore), propedeutico alle successive azioni di accompagnamento in azienda, ha riguardato il tema della responsabilità sociale di impresa nelle sue possibili declinazioni applicative, avendo a mente i principali portatori di interesse interni ed esterni all’azienda e le prevalenti forme di rendicontazione, quali in particolare il bilancio sociale. 2) Accompagnamento alle buone prassi di RSI (Attività non corsuale): attività di supporto e accompagnamento consulenziale destinato alle singole aziende interessate ad applicare comportamento di impresa socialmente responsabili con particolare attenzione alle “Buone prassi di RSI per le pari opportunità di genere” e alle “Buone prassi di RSI per l’inclusione sociale di persone svantaggiate”.

Risultati raggiunti
Indiretti: Destinatari dell’azione di formazione sono state 11 persone (mentre il numero di partecipanti previsti da progetto era 10), 4 donne e 7 uomini. Tra i partecipanti vi sono state figure dirigenziali, appartenenti a realtà sia profit sia no profit. Da segnalare, rispetto alla prima edizione dell’operazione, una maggiore partecipazione di figure dirigenziali ed una presenza più consistente del profit. Le attività di formazione hanno consentito una trasmissione di contenuti relativamente a Rsi e strategia di impresa; bilancio sociale; Diversity management e pari opportunità (docenza del dott. Viviani di Impronta Etica e consulente di Legacoop); Doppio svantaggio; Certificazioni sul valore sociale dell’impresa (docenza da ICEA) e sulle altre tematiche indicate da progetto. Oltre alla trasmissione di contenuti, sono stati presentati dei casi significativi, esempi di buone prassi di RSI. Il principale risultato dell’operazione risiede nell’aver favorito, tra i partecipanti, una maggiore consapevolezza sul tema ed un livello conoscitivo di base sul tema della Responsabilità Sociale di Impresa e della RSI applicata alle buone prassi declinate sul versante delle pari opportunità di genere e dell’inclusione di persone svantaggiate sufficienti. Gli argomenti trattati sono divenuti parte anche delle competenze dei singoli partecipanti, figure chiave nelle imprese. Trattandosi di titolari di incarichi decisionali, i partecipanti in alcuni casi si sono fatti promotori e facilitatori per sperimentazioni applicative di comportamenti socialmente responsabili. L’attività non corsuale ha previsto la realizzazione di un workshop di 3 ore pensato come un approfondimento sul come verificare internamente alle aziende alcuni elementi e comportamenti legati alla RSI e su come diffondere la RSI. L’attività è stata realizzata il 24 maggio 2011. Le imprese, con il “de minimis”, hanno avuto l’opportunità di usufruire di una consulenza e lettura della propria impresa. Partner nello svolgimento dell’azione è stato EMILBanca che ha ospitato l’attività presso la sua sede. Come previsti hanno partecipato 10 persone, 6 uomini e 4 donne. 9 persone hanno partecipato al workshop. Le restanti 3 ore sono state riservate ad un partecipante che non era stato presente al workshop. I singoli consulenti si sono recati nelle varie aziende. Si è trattato d un momento dinamico e ritagliato sui bisogni effettivi delle imprese. L’attività di accompagnamento alle buone prassi ha consentito alle imprese di disporre di una consulenza specialistica e di acquisire strumenti concreti di RSI. I principali oggetti-temi delle consulenze individuali hanno riguardato: certificazioni, strategie per riuscire ad accogliere i meno occupabili. Tra i risultati del progetto da segnalare quindi l’inizio o proseguimento, nelle aziende destinatarie dell’operazione, di un lavoro ampio e documentato sulla RSI. Tale sensibilizzazione ha avuto, secondo la referente del progetto, un effetto positivo anche sul altre aziende.

Elementi di successo
Il progetto ha perseguito obiettivi di genere, diretti e indiretti, nel favorire, presso la piccola e media impresa, la conoscenza e la diffusione di comportamenti virtuosi di RSI per le pari opportunità di genere e per l’inclusione sociale di persone svantaggiate. Pur non coinvolgendo un numero elevato di imprese, il progetto si distingue per il connubio tra offerta formativa centrata sulla diffusione di strumenti e buone pratiche di RSI e attività di consulenza per la progettazione e applicazione di comportamenti di impresa socialmente responsabili. Per quanto riguarda l’impatto dell’operazione incidono positivamente: il fatto che il progetto si inserisce in una serie di attività e volontà dell’ ente proponente di “fare sistema” collegando una serie di attività realizzate su inclusione sociale e promozione delle pari opportunità per tutti e creando un network di imprese solidali; l’aver indirizzato le azioni di informazione e sensibilizzazione a uomini e donne.

Elementi di criticità
Si segnala, l’ assenza di una valutazione, se non informale, dell’impatto finale dell’operazione in termini di riadeguamento organizzativo e gestionale delle imprese collegate a CSAPSA che già hanno avevano mostrato un’attenzione ai temi delle pari opportunità e dell’inclusione socio-lavorativa delle persone svantaggiate. Un investimento in tale direzione avrebbe costituito un valore aggiunto.




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