PRATICHE DI GENERE

N°150

Camelia - CAMbiamento E Lavoro Insieme per l'Autonomia


Soggetto attuatore
Provincia di Torino

Ambito
Diritti umani, prevenzione e contrasto alla violenza di genere
Pari Opportunità e inclusione sociale
Servizi per l’impiego/orientamento professionale/Sostegno incontro domanda e offerta di lavoro

Tipologia/e di azione
Azione alle persone
Percorsi integrati per l’inserimento lavorativo

Destinatari
Solo donne
Disoccupati/e
Immigrati/e
Categorie Svantaggiate: donne vittima di tratta, sfruttamento, violenza.

Partnership
• Diocesi di Torino - Ufficio per la Pastorale dei Migranti, • Casa di carità arti e mestieri, • Consorzio per la formazione, l'innovazione e la qualità (CFIQ), • Il nodo formazione consulenza e ricerca C.S.C.S, • Gruppo Abele, • le associazioni Tampep e Nahual, • il consorzio intercomunale dei servizi sociali (C.I.S.S.), • Confcooperative, • Coldiretti Torino • Compagnia delle opere del Piemonte.

Territorio

Fonte di finanziamento - Costo
179.580,00 euro
Fondi Strutturali: FSE

Data inizio
Gennaio/2013

Data fine
Marzo/2014

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Maria Giuseppina
Cognome: Puglisi
E-mail: mariagiuseppina.puglisi@provincia.torino.it
Telefono: 011 861 2323 / 011 861 2372

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
Il progetto nasce da una riflessione condivisa dalla partnership coordinata dalla Provincia di Torino. Per quanto riguarda il fenomeno della TRATTA E GRAVE SFRUTTAMENTO, sul territorio della provincia di Torino, la presenza di prostitute migranti vittime di tratta risulta essere costante nel tempo, anche se con ciclici mutamenti dovuti alla mobilità delle donne e alle dinamiche esistenti tra organizzazioni criminali di diversa provenienza. Questa situazione ha evidenziato la necessità di promuovere un’azione integrata e, proprio in quest’ottica, a partire dal 2000 l’assessorato alle pari opportunità della provincia di Torino ha promosso la costruzione di una rete di enti, associazioni e organizzazioni, che potesse dare corpo alla filosofia sottesa ai programmi di protezione sociale previsti dall’articolo 18 D.Lgs 286/98. Per quanto riguarda il fenomeno della VIOLENZA DI GENERE, negli ultimi anni nel territorio del pinerolese le situazioni di reato per abusi e maltrattamento, soprattutto a danno di donne sono aumentate. Sul territorio del pinerolese il coordinamento delle iniziative in sostegno delle donne vittime di violenza viene ricoperto dal Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali di Pinerolo (C.I.S.S. Pinerolo) che ha, tra i suoi mandati istituzionali, la tutela delle donne in difficoltà. La tratta delle donne a fini di sfruttamento sessuale e la violenza di genere sono diventati un fenomeno strutturale che coinvolge un numero sempre più crescente di persone dove, una comunità civile, deve reagire con determinazione riconoscendo e tutelando i diritti delle vittime

Obiettivi
Il progetto ha come obiettivi principali quello di • (Destinatarie) garantire opportunità di inclusione socio-lavorativa alle 15 donne inserite al fine di offrire la possibilità di una condizione di permanenza e stabilità; • (Attori chiave) consolidare la capacità di intervento integrato nella fase di reinserimento ed orientamento al lavoro delle vittime di tratta e di violenza in un’ottica di empowerment delle stesse; • (Imprese) rinforzare ed allargare il network di imprese disponibili ad inserire al lavoro donne che fuoriescono da tratta e violenza.

Attività
Le principali attività previste sono:  Analisi dei fabbisogni e progettazione dell’intervento,  Percorso personalizzato di inserimento socio lavorativo Orientamento, Rinforzo delle competenze, Recupero dell’autostima e sviluppo dell’autonomia personale, Rinforzo delle competenze, Accompagnamento allo sviluppo di capacità lavorative;  Tirocinio in azienda supportato da azioni di tutoraggio,  Pubblicizzazione e promozione dell’intervento su target diversificati. Le destinatarie del progetto saranno 8 donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale, e 7 donne vittime di violenza. Sul territorio della Provincia di Torino, Gruppo Abele, UPM e Tampep sono organizzazioni autorizzate alla gestione dei programmi di inclusione sociale finanziati dall’art. 18 D.Lgs. 286/98 che, con l’associazione Nahual, si occupano di creare il primo contatto con le donne VITTIME DI TRATTA A SCOPO DI SFRUTTAMENTO SESSUALE, di accoglierle e di attivare percorsi di inserimento sociale. Le operatrici verificheranno i profili delle donne da loro seguite e potenzialmente inseribili nel progetto: attraverso colloqui, anche con il supporto di mediatrici culturali, potranno approfondire la conoscenza di ciascuna donna, delle sue problematiche e fragilità personali e fare una prima valutazione sull’opportunità di inserimento nel percorso proposto dal progetto. L’individuazione e selezione delle 8 donne che parteciperanno al progetto sarà quindi effettuata sulla base di una valutazione delle reali possibilità di ciascuna beneficiaria di intraprendere con successo il percorso integrato di inserimento socio-lavorativo. Le DONNE VITTIME DI VIOLENZA, che parteciperanno al progetto sono prioritariamente, in carico al Servizio Sociale del C.I.S.S. di Pinerolo, seguite dalle Associazioni del territorio che si occupano delle donne in difficoltà. In prima battuta, il Servizio per l’Integrazione Lavorativa (SIL) del CISS di Pinerolo realizza colloqui individuali con le Assistenti Sociali per avere una prima conoscenza delle donne in carico che si realizzano anche con le referenti delle associazioni e con le Assistenti sociali dell’ASLTO3; per le donne migranti, se necessario, è richiesto il confronto con le mediatrici interculturali per conoscere alcuni aspetti sociali/culturale legate a diverse cittadinanze. Le persone selezionate vengono invitate ad un primo colloquio d’accoglienza (individuale) in compresenza con le assistente sociale di riferimento e il SIL (passaggio di consegna). Tutte le donne decideranno se partecipare o meno al progetto attraverso la sottoscrizione del “patto d’adesione”.

Risultati raggiunti
Diretti: Sono state coinvolte 17 donne, in età compresa tra i 18 e i 45 anni di età. Le donne perlopiù non hanno o hanno titoli bassi di istruzione e: 6 nessuno e licenza elementare, 7 licenza media, 1 qualifica professionale, 1 Diploma professionale. 12 donne sono straniere (9 nigeriane e 3 rumene), 5 italiane (5 piemontesi e 1 campana). La maggior parte delle donne ha anche carichi di cura familiari: - 4 minori fino a tre anni - 5 minori da tre a cinque anni - 7 minori da sei a dieci anni - 4 minori da undici a tredici anni - 3 minori da quattordici a diciassette anni. Per la partecipanti con carichi di cura sono stati attivati servizi di cura alla persona che le destinatarie hanno potuto utilizzare sul territorio durante la partecipazione alle attività del progetto, quali: asili nido, baby parcking, baby sitting. Sono stati attivati sostegni economici (voucher di conciliazione) attraverso altri tipi di progetti in carico agli enti partner per poter sostenere economicamente il pagamento di baby parking, asili e baby sitter. Gli enti partner si sono fatti carico di erogare altre forme di sostegno finanziario al fine di sostenere la partecipazione delle donne alle attività. Il progetto ha attivato la figura del Case manager, il cui ruolo è di garantire durante tutto il percorso il raccordo necessario per l’esito positivo dell’inserimento socio-lavorativo: ruolo fondamentale per garantire la personalizzazione dei percorsi ed evitare la frammentazione degli interventi, accompagnando le donne nei rapporti con tutte le figure di riferimento che operano nei servizi attivati. Le donne vittime di violenza individuate attraverso le segnalazioni degli organi competenti hanno avuto una lunga formazione sia individuale che di gruppo tesa al rinforzo dell’autostima, all’orientamento ed accompagnamento prima dell’attivazione del tirocinio formativo di 6 mesi, corredato da un incentivo economico erogato solo dopo l’effettiva partecipazione a 2/3 del progetto. I tirocini in azienda sono stati realizzati presso attività del territorio, tra cui attività di ristorazione e cooperative sociali. È stato realizzato un video sul progetto scaricabile sul sito della Provincia di Torino: http://www.provincia.torino.gov.it/multimedia/filmati/solidarieta/yt/camelia.htm A conclusione del progetto (14 marzo 2014) è stato realizzato a Torino il seminario "I percorsi per uscire dalla violenza" in sono stati presentati i risultati.

Elementi di successo
Tra gli elementi di maggior rilievo del progetto si evidenzia la costruzione di più ampia una rete di soggetti sul territorio che mette insieme la rete che storicamente si occupa di tratta e grave sfruttamento della provincia di Torino e la rete che da anni dà sostegno alle donne vittime di violenza nel pinerolese. Questa operazione ha permesso di valorizzare le esperienze e le metodologie sperimentate dalle due realtà e di utilizzarle nel progetto Camelia.

Elementi di criticità
Alcune criticità sono state registrate nell’accesso ai servizi per la cura dei minori messi a disposizione delle partecipanti per consentire la partecipazione alle attività del progetto. Gli orari dei servizi non sempre coincidono con gli orari del lavoro, l’ubicazione delle scuole in relazione agli orari di accesso hanno reso difficile la conciliazione con gli orari lavorativi. Alcune donne sono sole nel ruolo di accudimento dei figli di conseguenza in caso di malattia del minore erano assenti a lavoro. Alcuni servizi privati (tipo baby parcking) richiedono un impegno economico troppo elevato per il target delle nostre beneficiarie.




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