PRATICHE DI GENERE

N°152

Arc-en ciel: formazione e inserimento al lavoro per donne immigrate in difficoltà e/o in uscita dal circuito della prostituzione


Soggetto attuatore
CSAPSA

Ambito
Diritti umani, prevenzione e contrasto alla violenza di genere
Servizi per l’impiego/orientamento professionale/Sostegno incontro domanda e offerta di lavoro

Tipologia/e di azione
Azione alle persone
Percorsi integrati per l’inserimento lavorativo

Destinatari
Solo donne
Immigrati/e
Categorie Svantaggiate:

Partnership
C.S.A.P.S.A collabora con l’ Associazione Casa delle Donne di Bologna, l’Associazione Papa Giovanni XXIII e Centro Ascolto Immigrati della Caritas. Ulteriori collaborazioni negli anni con l’Ufficio Stranieri della CGIL (presenza ad una lezione in aula o visita presso l’ufficio); Comune di Bologna -Settore coordinamento Sociale e Salute, Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria Don Paolo Serra Zanetti

Territorio

Fonte di finanziamento - Costo
49.830,00 (a progetto)
Fondi Strutturali: FSE

Data inizio
Gennaio/2007

Data fine
Gennaio/2014

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Sabrina
Cognome: Dolente
E-mail: sdolente@csapsa.it
Telefono: 051 230449

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
Le operazioni Arc-en-ciel si collocano in continuità con le esperienze condotte da C.S.A.P.S.A, dal 1998, in collaborazione con il Centro Ascolto Immigrati della Caritas e l’Associazione Casa delle Donne di Bologna e intendono rispondere al bisogno di reinserimento sociale e lavorativo di donne immigrate in difficoltà e/o uscite dal circuito dello sfruttamento della prostituzione. L’operazione, nelle diverse edizioni, ha previsto la progettazione e realizzazione di precorsi individuali di reinserimento lavorativo quale strategia per favorire l’inserimento e l’integrazione sociale. Le donne in uscite dal circuito della prostituzione sperimentano molte difficoltà di inserimento lavorativo. Tali difficoltà sono accentuate da una scarsa conoscenza della lingua italiana, da un elevato tasso di analfabetismo e dalla prevalenza, tra le donne con un titolo di laurea, di lauree in occupazioni meno occupabili.

Obiettivi
Obiettivo del progetto è l’inclusione socio-lavorativa di donne immigrate con problematiche psico-relazionali, che come tali, vedono assai difficoltoso inserirsi nel mondo del lavoro autonomamente. Nello specifico:  aumentare l’occupabilità delle donne immigrate uscite dal circuito della prostituzione e delle donne in difficoltà fornendo competenze anche di tipo relazionale;  fornire alle donne, appartenenti al gruppo target, una serie di strumenti che le rendano protagoniste della propria vita, che le aiutino a conoscere e utilizzare le risorse nel territorio, che aumentino consapevolezza e autostima.

Attività
Il progetto è strutturato in percorsi integrati personalizzati, se necessario, le partecipanti possono essere raggruppate in piccoli gruppi, suddivisi in base alle competenze linguistiche. Il percorso è rivolto a 15 allieve ed è composto da un percorso formativo che si articola in 2 fasi: aula (40 ore) e tirocini in azienda (180 ore) . Destinatarie sono donne immigrate adulte, disoccupate o inoccupate. Gli invii vengono concordati con Caritas e “Casa delle donne per non subire Violenza”. Vengono valutate le motivazioni e la sostenibilità del percorso per ogni donna attraverso un colloquio iniziale. Prerogativa di accesso il possesso del permesso di soggiorno. L’operazione prevede, inoltre, il riconoscimento di una indennità oraria pari a 3,10 euro per ogni ora frequentata. Attività: • Modulo di lingua italiana: E’ previsto per chi ne presenti la necessità, un breve modulo di lingua italiana (precedente al modulo teorico), con particolare riferimento al lessico, utilizzato nei contesti lavorativi interessati all’inserimento. • Modulo teorico: il modulo teorico è volto a fornire conoscenze su: Legge Biagi, legge sull’immigrazione, orientamento al mondo del lavoro (counselling di gruppo), orientamento ai servizi del territorio, pari opportunità e diritti delle donne, preparazione allo stage (curriculum, colloqui, settore d’attività), Legge 626/94, inguaggio verbale e non verbale, gestione dei conflitti; stereotipi e pregiudizi. • Stage finalizzato all’assunzione: il percorso è polivalente e quindi viene realizzata una ricerca degli stage, in diversi settori e comparti lavorativi, reperiti in base alle caratteristiche delle corsiste, coniugata alle esigenze del mercato • Monitoraggio costante del tutor • Affiancamento in stage, se necessario Per favorire la riuscita dell’azione il modulo in aula è stato organizzato con un orario flessibile, stabilito solo dopo aver conosciuto le donne partecipanti e le loro esigenze. Il progetto nella sua realizzazione ha previsto un sostegno di counselling e un lavoro di bilancio delle competenze svolto principalmente nel gruppo, durante la fase di aula. Queste azioni permettono di instaurare una relazione significativa con le singole partecipanti.

Risultati raggiunti
Diretti: Le azioni formative rappresentano azioni dirette sulle Pari Opportunità di genere in quanto specificatamente costruite sul target donne. L’organizzazione dell’attività di formazione si caratterizza per estrema flessibilità. Orari del corso e tempo dedicato a ciascun argomento variano in maniera significativa da edizione a edizione poiché ciascun corso è costruito e rimodellato sulle esigenze del gruppo. Nelle attività in aula i formatori CSAPSA hanno lavorato su motivazioni e obiettivi individuali con l’intento di facilitare una maggiore consapevolezza, da parte delle donne, dei propri obiettivi e favorirne l’indipendenza mentale e economica. Per il 2007 e il 2011 il numero di donne inviate e coinvolte nell’operazione è stato superiore al numero previsto da progettazione. Nel complesso il corso, per tutte le edizioni, ha contribuito a far comprendere alle donne le proprie potenzialità, sia personali sia rispetto a un percorso di inserimento nel mercato del lavoro. Sono stati realizzati i tirocini di 180 ore in azienda per ciascuna donna inserita nell’operazione. Per l’abbinamento donna/azienda, CSAPSA ha effettuato, precedentemente all’avvio dell’operazione, una ricerca degli stage, in diversi settori e comparti lavorativi. La lista finale delle aziende disponibili ha tenuto conto sia delle caratteristiche delle corsiste sia delle esigenze del mercato. Dopo la fase di aula, in cui il rapporto con le donne è stato quotidiano, sono stati previsti dei momenti individuali e personalizzati. Oltre alle visite stage, sono stati realizzati incontri di sostegno individuali (donna e referente dell’operazione), in cui sono state affrontate, paure e angosce, che si manifestano come prodotto dell’esperienza drammatica della strada. Risultati 2007-53/BO: Donne inviate: 18 di cui 8 assunte Settori: grande distribuzione, grande ristorazione, artigianato, industria metalmeccanica e chimica, pulizie Assunte in potenza: 6 (queste donne hanno avuto una valutazione positiva dall’azienda, ma a causa di una crisi produttiva non hanno avuto il contratto). 1 corsista ha trovato lavoro tramite agenzia interinale con contratto di 2 mesi. 3 non hanno ottenuto il contratto (difficoltà durante lo stage). Risultati 2008-448/BO: 15 donne inviate, assunzioni 1 (segretaria in una piccola azienda; donna con una buona conoscenza della lingua italiana). Per le altre la mancata assunzione è imputabile al periodo di crisi. Prima della crisi il 92% delle donne partecipanti veniva assunto mentre ad oggi la percentuale si è ridotta al 60,1%. Risultati 2009-753/BO: 15 donne inviate, 2 ritiri e 7 assunzioni Risultati 2010-1124/BO: 19 donne inviate, ritiri 1 e 10 assunzioni di cui una a tempo indeterminato Risultati 2011-1682/Bo: 15 donne inviate di cui 8 assunte Risultati 2012-2049/Bo: 15 donne inviate di cui 4 assunte Risultati 2013- 2343/Bo: 16 donne inviate di cui 1 ritirata per gravidanza, 6 assunte.
Indiretti: Attraverso la riflessione “accompagnata” ciascuna donna è sostenuta, per promuovere un cambiamento, che permetta di dare un nuovo significato al proprio percorso di vita, stimolando un processo di attivazione responsabile, finalizzata all’accrescimento della propria autostima e al raggiungimento di alcuni obiettivi personali diretti e indiretti; percezione di sé come persona portatrice di diritti; maggior inserimento sociale e/o lavorativo; cittadinanza più attiva; maggior fiducia negli altri; provare l’emozione di essere rispettate; maggior sentimento di indipendenza economico/affettiva; aumento della occupabilità (spesso chi non viene assunto a seguito dello stage, riesce a ottenere successivamente un contratto autonomamente nel MDL)

Elementi di successo
L’operazione propone da anni sul territorio bolognese, per donne immigrate uscite dal circuito della prostituzione e per donne in difficoltà, un percorso formativo e di primo contatto con il mondo del lavoro indirizzato all’acquisizione di motivazione, autostima e consapevolezza delle proprie capacità. I risultati relativi agli inserimenti lavorativi successivi alle attività di tirocinio, relativi alle operazioni degli anni 2007-2011, evidenziano la riuscita del progetto anche dal punto di vista dell’acquisizione di esperienze lavorative. Tra i punti di forza la personalizzazione degli interventi, i contenuti e la metodologia didattica adottata nei corsi e la relazione di fiducia che si instaura tra le donne destinatarie dell’operazione e il personale dell’ente proponente.

Elementi di criticità
Alcune criticità evidenziate riguardano gli effetti della crisi economica e impedimenti burocratici sia nella strutturazione del percorso formativo (sarebbe auspicabile maggiore flessibilità e un numero superiore di ore di quelle previste), sia relativi, ad esempio alle problematiche legate alla normativa sull’immigrazione e ai permessi di soggiorno. I permessi di soggiorno per motivi umanitari consentono una presa in carico maggiore - e quindi facilitano il percorso di inserimento in azienda - ma allo stesso tempo sono oggetto di maggiore stigmatizzazione. L’intento dell’ente è far avere in tempi brevi ottenere un permesso di soggiorno per “motivo di lavoro”, tenuto conto che ovviamente il permesso di soggiorno non potrà essere ad aeternum rinnovato per “motivi umanitari”, ma anche per togliere dallo stesso, questa etichetta vissuta dalle donne come stigmatizzante. Da segnalare che C.S.A.P.S.A. non intrattiene rapporti con la questura ma se ne occupano gli enti invianti. In una congiuntura socio-economico sfavorevole e in caso di difficoltà o perdita di lavoro da parte delle donne viene meno la possibilità di procedere al rinnovo del permesso di soggiorno.




Stampa

Torna all'elenco