PRATICHE DI GENERE

N°157

FUTURA


Soggetto attuatore
EnAIP PIEMONTE

Ambito
Diritti umani, prevenzione e contrasto alla violenza di genere
Pari Opportunità e inclusione sociale

Tipologia/e di azione
Azione alle persone
Percorsi integrati per l’inserimento lavorativo

Destinatari
Solo donne
Disoccupati/e
Immigrati/e
Categorie Svantaggiate: vittime di tratta

Partnership
L'ATS era composta da quattro Consorzi intercomunali (il CISS di Borgomanero, il Cisa dell’Ovest-Ticino, il Cisas di Castelletto Ticino, la Convenzione Isa di Ghemme ), dalla Provincia di Novara, dal Comune di Novara, dall’Associazione Liberazione e Speranza onlus e da tre Agenzie Formative (oltre al capofila, FILOS e Forcoop). Questi diversi soggetti hanno portato le loro diverse esperienze e la loro rete di relazione, sia in tema di lotta alla violenza domestica e allo sfruttamento sessuale, che di orientamento e inserimento lavorativo, che svolgevano nel territorio della provincia di Novara; inoltre essi avevano già un pregresso di lavoro comune in altri progetti, che ha facilitato la sinergia e l’interazione nel partenariato. Il progetto ha potuto usufruire di una rete di sostegno, composta da aziende che avevano aderito al progetto ed accolto le donne coinvolte in tirocini formativi ed un buon numero di associazioni di categoria che hanno supportato l’attività del progetto nella individuazione di ulteriori aziende coinvolgibili nel progetto.

Territorio

Fonte di finanziamento - Costo
€ 179.040,00
Fondi Strutturali: FSE

Data inizio
Ottobre/2012

Data fine
Gennaio/2014

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Carmela
Cognome: Nicola
E-mail: carmela.nicola@enaip.piemonte.it
Telefono: 011 2179888

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
Una farfalla che prende il volo sulla parola FUTURA: questa immagine, scelta come logo del progetto è stata proposta, all’avvio del percorso, per esprimere il processo che si intendeva compiere: come il bruco deve passare attraverso molti cambiamenti per divenire farfalla così per le donne del progetto tanti mutamenti sono stati necessari affinché avvenisse la metamorfosi e il sogno di volare si avverasse. “Le beneficiarie” sono state 24 donne vittime di violenza, 14 di tipo domestico e 10 di sfruttamento sessuale e della tratta di esseri umani, che hanno partecipato al percorso di reinserimento socio-economico previsto dal progetto, nel territorio della provincia di Novara, iniziato ad ottobre 2012: donne italiane e straniere, molto diverse tra di loro, per origini etniche, culturali, età e religione. Il gruppo che si è formato esprimeva, quindi, una complessità che ha richiesto un grande impegno e un lavoro collettivo, per far emergere i bisogni reali e spesso nascosti alle donne stesse, per “scovarne” i talenti e le potenzialità, così pure per motivare queste donne alla scoperta ed alla valorizzazione di ciascuna e di tutte, nella volontà di trovare insieme le risposte concrete ai bisogni espressi ed inespressi di affrontare dei momenti di crisi, facendosi carico delle paure e dello scoramento. Se il gruppo, dunque, è stato un punto di forza, perché ciascuna ha potuto dare sostegno all’altra e, attraverso la condivisione, trovare la capacità di riprendersi quella vita che qualcuno le aveva tolto, dall’altra i servizi individuali hanno stimolato l’autonomia, lo sviluppo dell’autostima, supportato ed implementato le competenze lavorative , indispensabili per il successivo inserimento in tirocinio e nel mondo del lavoro.

Obiettivi
L’obiettivo generale del progetto era l’inserimento o il reinserimento sociale per le donne che avevano subito violenza o in ambito affettivo relazionale, in ambito lavorativo o ridotte in schiavitù, quali vittime di sfruttamento sessuale, attraverso la realizzazione di percorsi costruiti ad hoc per le partecipanti, al fine di aumentare le possibilità di autonomia economica e sociale delle donne coinvolte nel progetto. Obiettivi ulteriori erano: operare per offrire al territorio e ai cittadini la consapevolezza che la donna vittima può e vuole riconquistare dignità e forza per affrontare le questioni di vita quotidiana, per garantire che i servizi di accoglienza fossero un ponte per un nuovo percorso di vita. Ancora, formulare azioni volte alla diminuzione della logica assistenzialistica favorendo la logica della solidarietà, della sussidiarietà e del lavoro di comunità per costruire un nuovo tessuto di comunità territoriale che interagisce tra pubblico e privato.

Attività
Il progetto ha previsto la realizzazione di percorsi di orientamento e ri-motivazione alla vita, promozione di percorsi di inserimento lavorativo rafforzativi per chi ha competenze professionali spendibili nel mercato del lavoro e percorsi di inserimento lavorativo anche per chi non possiede esperienze curriculari. Nello specifico il percorso è stato il seguente: - Definizione dei Percorsi personalizzati - Recupero autostima - Sviluppo dell’autonomia personale Queste attività sono state le prime ad essere avviate perché necessarie ad una conoscenza approfondita delle singole partecipanti e alla comprensione dei bisogni evidenziati nello specifico di ogni storia individuale ai fini del reinserimento socio-lavorativo. Hanno consentito la costruzione del gruppo e contribuito alla creazione di un buon clima dal punto delle relazioni, della condivisione, della collaborazione e della rimotivazione reciproca. Successivamente: - Accompagnamento allo sviluppo di capacità lavorative - Rinforzo delle competenze: - Realizzazione dei tirocini lavorativi, individuando aziende idonee al ospitare le beneficiarie sulla base della capacità di accoglienza e di sviluppo di capacità e competenze professionali adeguate per il target del progetto. Particolare attenzione è stata dedicata alla rilevazione dei bisogni, attese, desideri ed aspettative delle destinatarie, con grande cura delle diverse situazioni personali, emotive, lavorative delle destinatarie. Ciò è stato effettuato soprattutto attraverso i colloqui intercorsi all’interno dei servizi individuali, così come previsti dai percorsi personalizzati, interagendo con le referenti degli Enti/Servizi invianti, sviluppando attività di gruppo con strumenti di raccolta dei bisogni (schede valutative dei fabbisogni e dei progetti personali, schede individuali e sintetiche, test, analisi background professionale), monitoraggio degli stati emotivi, criticità, soddisfazioni ecc. Questo ha anche consentito di condividere bisogni ed aspettative, aiutando ad esprimere quei bisogni, che spesso, in considerazione a difficoltà di analisi, di outing, permangono inespressi o comunque interiorizzati, e, dunque, di difficile rilevazione e considerazione. E’ stata adottata, all’interno dei percorsi personalizzati delle beneficiarie (nell’ambito del recupero dell’autostima), la tecnica dell’associazione pensiero – immagine – simbolo, all’interno dei laboratori di comunicazione creativa, in cui le beneficiarie sono riuscite a far riemergere ricordi, ma soprattutto a ripensare a se stesse, a mettere in ordine le idee nel turbinio di emozioni, alcune delle quali ormai a livello inconscio, riflettendo su concetti chiave, come la forza, l’autonomia, la libertà, l’impegno, la speranza. Le tele dipinte dalle beneficiarie, accompagnate da cartelli contenenti i testi delle emozioni e delle riflessioni espresse dalle Beneficiarie e poi rielaborate, hanno prodotto una mostra che è stata esposta in diversi contesti.

Risultati raggiunti
Diretti: I benefici di questa esperienza, per la maggior parte dei casi, non hanno riguardato soltanto un anello del percorso, ovvero la possibilità di trovare un lavoro con relativo compenso economico, (peraltro, molte di loro hanno già trovato un’occupazione durante il progetto stesso): hanno bensì attivato un circolo virtuoso che ha avuto effetti positivi su tutto il percorso delle donne, con l’accrescimento dell’ autostima, delle capacità di relazione, di collaborazione e la capacità di assumere e gestire responsabilità. La maggior parte di loro ha messo in gioco le proprie competenze informali e le attitudini personali che, grazie al tirocinio formativo, si sono trasformate in competenze formali e professionali. http://d.repubblica.it/attualita/2013/12/13/foto/i_colori_del_riscatto_quadri_donne_vittime_violenza-1927097/1/#1

Elementi di successo
 Le attività di orientamento e di inserimento lavorativo sono state realizzate andando incontro ai luoghi di residenza delle donne inserite nel progetto, anche per evitare un aggravio economico relativo agli spostamenti territoriali, ma soprattutto per favorire la conciliazione familiare e logistica.  L’elevato livello di personalizzazione dei percorsi ,sia orientativi che formativi e di accompagnamento al lavoro, ha consentito di costruire ipotesi di inserimenti lavorativi costruiti su misura rispetto alle esigenze ed attese delle beneficiarie, producendo concreti risultati per la buona riuscita del progetto personale di inserimento nel mondo del lavoro. L’esperienza ha ribadito con maggior forza, la consapevolezza di quanto sia necessario lavorare in rete per poter ottenere risultati di valore. Lavorando insieme, ognuno con le proprie specificità, ma con fini comuni, ha permesso e permetterà in seguito di proseguire, capitalizzando i buoni risultati che questi progetti hanno portato con sé, anche attraverso la promozione e la diffusione delle esperienze che sono state realizzate, perché possano rappresentare un modello per altre donne. Le aziende che hanno collaborato sono state numerose e eterogenee: i settori andavano dalla ristorazione all’accoglienza turistica, dal piccolo esercizio commerciale alla grande distribuzione, dalle cooperative che si occupano di servizi, a quelle che si occupano di produzione, dai negozi di acconciatura a centri benessere.

Elementi di criticità
• La perdurante crisi economica, la situazione precaria dell’economia del territorio novarese, con molte aziende in crisi e difficoltà di avviare nuovi progetti di rilancio e quindi le incertezze nel fornire risposte occupazionali • le fragilità implicite del target di riferimento • la localizzazione geografica diversa delle destinatarie • le problematiche di conciliazione delle donne • le difficoltà di espressione linguistica di alcune beneficiarie, con problemi nella comunicazione e relazione, interpretazione, codifica dei messaggi • i problemi di sicurezza di alcune donne




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