PRATICHE DI GENERE

N°244

Un nuovo linguaggio per raccontare le donne


Soggetto attuatore
Regione Umbria

Ambito
Pari Opportunità e inclusione sociale

Tipologia/e di azione
Azione alle persone
Informazione/comunicazione e sensibilizzazione
Formazione permanente

Destinatari
Sia uomini che donne oppure non specificato
Giovani 15-24
Studenti/studentesse
Altro: insegnanti

Partnership
• Provincia di Perugia, • Provincia di Terni • Consigliera di Parità della Regione Umbria • Consigliera di Parità della Provincia di Perugia • Consigliera di Parità della Provincia di Terni • USR – Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria • Centro per le Pari Opportunità Regione Umbria • ANCI Istituti Scolastici partner: • Liceo delle scienze umane e linguistico "A. Pieralli" - Perugia • I.I.S. “G. Bruno” - Perugia • Liceo Artistico "B. Di Betto" - Perugia • I.T.T.S. "A. Volta" - Perugia • I.P.S.I.A. “Cavour-Marconi” - Perugia • Liceo Classico “C. Tacito” - Terni • Liceo Scientifico “Gandhi” - Narni • I.I.S. "A. Casagrande-F. Cesi" – Terni

Territorio

Fonte di finanziamento - Costo
22.000 euro di cui 10.000 Regione Umbria e 12.000 cofinanziamento da parte del Centro regionale per le pari opportunità, dalle due Province umbre e dalle Consigliere regionale e provinciali di parità.
Fondi Regionali:

Data inizio
Settembre/2011

Data fine
Giugno/2012

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Stefano
Cognome: Strona
E-mail: sstrona@regione.umbria.it
Telefono: 075 - 5043513

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
Gli stereotipi di genere sono quei codici e quelle categorizzazioni di cui ci si serve per interpretare e decodificare la rappresentazione del femminile e del maschile determinando la strutturazione di precise immagini mentali configurate come rappresentazioni socialmente condivise della differenza sessuale. Questo processo determina la concezione che si ha di sé, i comportamenti, il modo di rapportarsi con gli altri ed anche l’apprendimento delle aspettative che derivano dall’appartenenza al proprio genere. Per loro natura, quindi, gli stereotipi definiscono ciò che sono le persone ma anche come dovrebbero essere; creano aspettative differenti per i comportamenti maschili e femminili e finiscono, così, per avere una funzione normativa che spesso diventa discriminante. Gli stereotipi, inoltre, non permettono i cambiamenti e perdurano anche quando sono cambiate le condizioni che li hanno generati; sono radicati nella cultura sociale e vengono trasmessi dalle “agenzie di socializzazione” più importanti (famiglia, scuola e media). Lo stesso articolo 37 della Costituzione recita “la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare…”L’aggettivo essenziale attribuisce alla figura femminile, connaturandola ad essa, l’attività familiare alla quale deve essere subordinato ogni altro genere di attività. Il Consiglio Europeo (Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 4.12.2009) riconosce che “.gli stereotipi di genere esistono ancora in ampia misura nonostante i diversi programmi comunitari volti a conseguire la parità tra i sessi…e quindi è necessario monitorare l’attuazioni delle disposizioni; lanciare campagne di sensibilizzazione contro gli insulti a sfondo sessista o le immagini degradanti della donna e dell’uomo nella pubblicità e nel marketing; effettuare studi e ricerche”. E’ necessario, quindi, ”mettere in discussione la suddivisione tradizionale dei ruoli. Condurre una formazione continua rivolta ai professionisti dei media e, in collaborazione con questi, azioni di sensibilizzazione della società”, a partire dalle giovani generazioni.

Obiettivi
La Regione Umbria si è fatta promotrice di un progetto rivolto agli Istituti di scuola secondaria di secondo grado di Perugia e Terni realizzato, nell’anno scolastico 2011-2012, con il coinvolgimento dell’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria e dei soggetti che si occupano istituzionalmente di tematiche legate alla differenza di genere, per contrastare gli stereotipi di genere nel mondo della scuola. Gli obiettivi operativi e di costruzione del sistema perseguiti dall’intervento sono stati: • la costituzione di una rete istituzionale in grado di creare sinergie e cooperazione tra i soggetti che si occupano, a vario titolo, di politiche di genere • la costituzione di una rete di istituti scolastici ed, in particolare, di una rete permanente di insegnanti per avviare un percorso di diffusione della cultura di genere nelle scuole e tra gli studenti e le studentesse, garantendone la continuità nel tempo • l’individuazione di referenti formati, con cui intraprendere nuove iniziative, e capaci di porsi come validi interlocutori per i soggetti istituzionali Gli obiettivi strategici perseguiti sono:  la destrutturazione degli stereotipi di genere e costruzione di identità di genere non condizionate e consapevoli  il rafforzamento del senso di un sé autentico delle ragazze e dei ragazzi l’affermazione di relazioni significative e rispettose delle differenze tra uomini e donne  la promozione di un approccio critico per comprendere laddove nei media e nella pubblicità l’immagine della femminilità è lesiva della dignità delle donne  il rafforzamento e il sostegno dell’azione delle scuole nell’introdurre l’ottica di genere come chiave interpretativa nell’ambito delle discipline oggetto di studio,sviluppando il senso critico anche dal punto di vista di genere  la promozione di cambiamenti nei modelli sociali e culturali, nei saperi e linguaggi tradizionali, nei mezzi di comunicazione.

Attività
Struttura ed attività del progetto:  Incontri di formazione ed approfondimento rivolti ai docenti  Incontri di formazione e sensibilizzazione rivolti agli studenti  Attività di elaborazione degli studenti insieme ai propri insegnanti  Predisposizione di elaborati di carattere multimediale da parte degli studenti  Condivisione degli elaborati e loro utilizzo come strumenti didattici  Attribuzione riconoscimenti economici per finanziare ulteriori attività degli istituti per il prossimo anno sull’analisi dei programmi scolastici in un ottica di genere

Risultati raggiunti
Indiretti: Sono stati coinvolti 10 istituti scolastici ed in particolare:  Liceo delle scienze umane e linguistico "A. Pieralli" – Perugia,  I.I.S. “G. Bruno” – Perugia;  Liceo Artistico "B. Di Betto" – Perugia;  I.T.T.S. "A. Volta" – Perugia;  I.P.S.I.A. “Cavour-Marconi” – Perugia;  Liceo Classico “C. Tacito” – Terni;  Liceo Scientifico “Gandhi” – Narni;  I.I.S. "A. Casagrande-F. Cesi" – Terni;  Liceo classico "A. Mariotti" – Perugia;  Liceo scientifico "G. Galilei" - Terni Sono stati 446 gli studenti coinvolti nelle attività di formazione e 54 gli insegnanti, oltre 5 referenti degli enti partner di progetto. A conclusione del progetto per trasferire il lavoro svolto con gli istituti che hanno aderito ed anche ai restanti istituti e per rendere fruibili i principali aspetti affrontati durante la formazione e le attività svolte utili per progettare ed attuare percorsi analoghi in esperienze successive, si è pensato di raccogliere le riflessioni più significative in un testo che possa costituire punto di riferimento ed ausilio per i docenti che vorranno seguire ed approfondire le tematiche affrontate nel progetto.

Elementi di successo
Un punto qualificante del progetto è rappresentato dalla sua valenza di sistematicità e di stabilità mediante il coinvolgimento diretto dei soggetti che si ritengono interlocutori naturali (Attori istituzionali,altre associazioni e altri enti coinvolti) del processo di messa a punto di una strategia educativa adeguata agli obiettivi indicati. Il progetto ha creato un vero e proprio gruppo interistituzionale permanente in grado di condividere e, poi, di adottare come propria metodologia, il “lavoro in rete”. Il progetto, oggi finanziato con risorse regionali, potrebbe utilizzare anche il FSE per attivare gli interventi formativi e gli incontri di informazione e sensibilizzazione.

Elementi di criticità
Non sono stati evidenziati particolari elementi di criticità.




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