PRATICHE DI GENERE

Pratica Best

N°249

Cittadinanza Professionale: interventi di accompagnamento al lavoro per donne


Soggetto attuatore
CSF ANTONIO PROVOLO

Ambito
Servizi per l’impiego/orientamento professionale/Sostegno incontro domanda e offerta di lavoro

Tipologia/e di azione
Azione alle persone
Percorsi integrati per l’inserimento lavorativo
Percorsi integrati per la creazione di impresa

Destinatari
Solo donne
Disoccupati/e
Occupati/e (compresi CIG e mobilità)

Partnership
• AIV formazione scarl • Istituto Don Calabria • Assessorato Servizi Sociali Comune di Legnago • Verona Innovazione • Comune di Verona • Cosp Verona • Cooperativa Sociale Energie Sociali • Mag Società Mutua per l'autogestione • Obiettivo Lavoro spa • Provincia di Verona • CERIL- Centro studi sulle relazioni industriali e di lavoro • CISL Verona • LAVORO E SOCIETA' • CONFCOMMERCIO VERONA – UNIONSERVICES • Comune di Negrar • Comune di Grezzana • Consigliera di Parità • Comune di Bussolengo • Comune di San Giovanni Lupatoto • FORMATEMP

Territorio

Fonte di finanziamento - Costo
303.308,84
Fondi Strutturali: FSE

Data inizio
Aprile/2009

Data fine
Luglio/2010

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Orazio
Cognome: Zenorini
E-mail: ozenorini@provolo.it
Telefono: 0458167300

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
La partecipazione lavorativa femminile, un tempo limitata agli anni giovanili, si fa oggi necessaria e duratura. Le madri quarantenni sono 1/3 della nuova occupazione nazionale. Nonostante ciò, anche nella provincia di Verona, la domanda rivolta dal mondo produttivo al genere femminile si limita spesso a posizioni meno qualificanti, sotto retribuite e a figure professionali tradizionali (tecniche e impiegatizie, servizi alle persone, alla produzione, alla distribuzione). Tale fenomeno lascia molte risorse inespresse (i dati veneti sugli utenti che hanno dichiarato la propria disponibilità presso i Cpi vede la prevalenza della componente femminile al 62%, a Verona i dati di flusso 2007 dei Cpi evidenziano 5200 presenze femminili contro 4427 presenze maschili) con perdita di talenti e opportunità per tutto il sistema socio economico locale. Non è tanto o solo la quantità complessiva di lavoro femminile che deve essere innalzata (a Verona il tasso di femminilizzazione del lavoro si attesta positivamente al 40,2%) ma la sua distribuzione su un numero maggiore di lavoratrici a fronte di migliori condizioni qualitative (valorizzazione e sviluppo delle professionalità, opportunità di conciliazione e permanenza nei contesti,flessibilità oraria).Nelle politiche integrate per l'occupazione femminile è dunque fondamentale trasformare la variabile di genere da elemento di debolezza dell'organizzazione razionale fondata su procedure giuridico/amministrative a elemento di forza da valorizzare nella nuova organizzazione flessibile fondata sulle competenze, con pratiche capaci di porre al centro la persona in quanto portatrice di bisogni e differenze specifiche

Obiettivi
Il progetto si propone di consolidare azioni per promuovere l'inserimento, la ricollocazione e la partecipazione lavorativa di un consistente gruppo di donne attraverso misure di accompagnamento coerenti con l'identità di genere femminile e finalizzate a: • favorire un atteggiamento pro-attivo verso chance di inserimento professionale in una logica di riconoscimento/accesso alle opportunità attraverso dispositivi di informazione, orientamento, formazione e accompagnamento • sostenere la partecipazione delle beneficiare attraverso strumenti di conciliazione (bonus di cura) e doti individuali • facilitare l'acquisizione di strumenti per l'autoefficacia lavorativa in termini di reimpiego e possibilità di conciliazione tra vita privata e professionale • contribuire alla cittadinanza professionale delle lavoratrici non standard con azioni di sostegno allo sviluppo di carriera e l'acquisizione di competenze di negoziazione della propria posizione economica e contrattuale • promuovere l'auto-imprenditorialità femminile • valorizzare le competenze femminili e farne emergere il valore in relazione ai cambiamenti in atto nei contesti organizzativi con particolare attenzione a quelle aree di competenze formali e informali che molte aziende considerano chiave • coinvolgere le imprese nell'iniziativa e generare un circolo virtuoso per una cultura del lavoro fondata sulla valorizzazione delle differenze fornendo, laddove necessario, consulenza e assistenza in merito al riconoscimento positivo della variabile di genere all'interno dell'organizzazione, agli strumenti di conciliazione e responsabilità sociale • sensibilizzare al superamento di stereotipi e discriminazioni indirette nei processi di selezione, socializzazione al lavoro, sviluppo di carriera delle donne

Attività
azioni personalizzate di accompagnamento secondo un approccio di genere (partendo cioè dall'ipotesi che uomini e donne costruiscano, nel proprio percorso formativo e lavorativo, storie legate alla propria identità di genere e che tale specificità, di conseguenza, vada anche a differenziare ostacoli oggettivi/soggettivi e modalità di frontaggiamento delle situazioni portando le une e gli altri ad esprimere differenti bisogni di sostegno). Le azioni saranno integrate da specifici strumenti di conciliazioni (bonus di cura, doti individuali, organizzazione flessibile delle azioni nei modi e nei tempi) e, in linea con quanto previsto dal PAI offriranno pacchetti personalizzati di: Informazione (con colloqui condotti dai Cpi), Orientamento individuale e di gruppo, Formazione alle competenze trasversali e tecniche, Accompagnamento per l'inserimento lavorativo per un minimo di 84 e massimo di 120 ore ad utente. Ogni lavoratrice potrà dunque beneficiare di una o più delle seguenti azioni: • informazione e analisi della condizione di occupabilità/sviluppo della lavoratrice a garanzia della personalizzazione dell'intervento che dovrà tener conto degli spesici fabbisogni di transizione dell'utenza femminile • orientamento e analisi delle competenze con specifici interventi di empowerment • tirocini orientativi e formativi quali strategie di formazione on the job e autopromozione professionale • formazione professionale per la qualificazione delle competenze femminili in settori tradizionali ad alto bacino d'impiego e a virtuosa ricaduta sociale nonché riqualificazione verso settori tradizionalmente maschili in cui le donne sono sottorappresentate promozione del lavoro autonomo per favorire la conoscenza delle caratteristiche e delle potenzialità specifiche del fare impresa al femminile • accompagnamento formativo e professionale per favorire l'inserimento professionale, il placement, l'accesso ai servizi, la partecipazione attiva, lo sviluppo di carriera o d'impresa, la proficua transizione tra i vari sistemi della formazione e del lavoro • creazione di un network locale permanente per l'occupazione e la cura delle donne aperto alle parti sociali, operatori locali,istituzioni e servizi dedicati, avente l'obiettivo di favorire lo scambio di prassi e strumenti, il dialogo operativo per una diagnosi comune e una strategia coerente, servizi più completi e soddisfacenti per le donne anche a partire dalle opportunità offerte dalla comunicazione telematica. Nel rispetto delle specificità del target, particolare attenzione verrà posta al dispositivo del tutoraggio personalizzato col supporto di Case Manager impegnati attivamente nella mediazione socio professionale tra risorse/vincoli della lavoratrice e opportunità/atteggiamenti discriminanti presenti nel lavoro.

Risultati raggiunti
Diretti: Sebbene fossero state preventivate 70 beneficiarie, sono state 102 le donne disoccupate che hanno sottoscritto un PAI. La partecipazione delle utenti è stata garantita grazie ad un confronto costante con i Servizi per il lavoro provinciali. Sono stati organizzati 12 percorsi formativi a cui hanno partecipato (60-70 ore di corso) 60 donne. Sono stati, infine, attivati 30 tirocini formativi. A conclusione del progetto 32 donne risultavano occupate

Elementi di successo
La condivisione di ulteriori progetti territoriali (progetto LINEA e progetto Inclusione sociale Pilota finanziarti sempre con risorse FSE) hanno favorito il confronto di modelli, procedure e standard di servizio apportando efficacia agli interventi proposti e l’allineamento dei dispositivi rispetto al target di utenza. Il lavoro realizzato potrà consentire ulteriori riflessioni in termini di politica attiva del lavoro sul territorio veronese, anche alla luce del’ampia partnership.

Elementi di criticità
Non sono emersi particolari criticità nel corso della realizzazione del progetto.




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