PRATICHE DI GENERE

Pratica Best

N°43

Patti sociali di genere


Soggetto attuatore
Regione Puglia

Ambito
Conciliazione dei tempi in ambito lavorativo

Tipologia/e di azione
Azione di sistema
Azioni di supporto ai sistemi della formazione/istruzione/lavoro

Destinatari
Sia uomini che donne oppure non specificato
Disoccupati/e di lungo periodo
Altro: a) imprese operanti nel territorio regionale; b) associazioni di categoria e sindacali di rilevanza regionale e rappresentate in seno al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL); c) Ammin

Partnership

Territorio

Fonte di finanziamento - Costo
Risorse disponbili a valere sul Avviso pubblico per il finanziamento di patti sociali di genere nel territorio della Regione Puglia - 1.000.000,00; contributo massimo concedibile per gli interventi e
Fondi Regionali: Legge regionale 7 del 21 marzo 2007, "Norme per le politiche di genere e i servizi di conciliazione vita-lavoro in Puglia"
Altro canale di finanziamento: Risorse del Dipartimento Pari Opportunità.

Data inizio
01/2014

Data fine
01/2014

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
E-mail: t.corti@regione.puglia.it

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
Il Patto di Genere si fonda su due presupposti analitici. Il primo è che in ogni contesto socio-economico sono presenti fattori che possono agevolare od ostacolare la conciliazione vita-lavoro. In particolare, si ritiene che la natura e l'intensità delle relazioni fra istituzioni, imprese e sindacati, nonché tra gli organismi portatori di interessi di genere, la propensione alla contrattazione di secondo livello, la presenza sul territorio di servizi di cura, siano tutti fattori che incidono sul rendimento istituzionale ed economico di un'area. Il secondo presupposto è che su tali fattori del contesto territoriale si possa incidere con politiche pubbliche per cambiarli introducendo l'approccio che sottolinea la dipendenza dei comportamenti individuali dal concreto sistema (anche relazionale) in cui i soggetti sono inseriti nel presente.

Obiettivi
Il Patto persegue due obiettivi distinti ma interdipendenti: il primo di tipo socio-istituzionale, consiste nel rafforzamento delle relazioni orizzontali fra i diversi attori che operano sul territorio e che, a diverso titolo e livello, possono favorire i processi di internalizzazione della prospettiva di genere agendo a favore della conciliazione vita-lavoro, nella diffusione di forme partecipative di democrazia, nell'affermazione di logiche di comportamento di tipo cooperativo; il secondo obiettivo è quello di produrre e realizzare programmi di azioni positive e non, costruiti sui bisogni specifici, sulle priorità del territorio coinvolto.

Attività
Si tratta di veri e propri patti sociali che si esplicano in un accordo che riguarda in maniera trasversale diverse azioni e finalità e diversi attori locali (pubblici e non) con un'attenzione costante ai bisogni ed alle esigenze delle parti di volta in volta interessate in quei territori in cui è forte la volontà di realizzazione di iniziative volte a favorire la conciliazione vita-lavoro come strumento di sviluppo del territorio sia da un punto di vista sociale che economico. La costituzione del Patto di Genere è preceduta da un'intensa fase di contrattazione e concertazione fra i soggetti (istituzionali e non) locali, finalizzata a definire l'area geografica di riferimento, delineare la strategia d'intervento e stimolare e raccogliere i progetti di conciliazione e di supporto alla genitorialità in grado di concretizzarla. La modalità di contrattazione e concertazione territoriale diventa, quindi, lo strumento per la predisposizione dei Patti di genere e ognuno degli attori coinvolti si assume impegni vincolanti sulla base delle rispettive competenze e possibilità per consentire o agevolare la realizzazione del/dei progetto/i. Il lavoro di contrattazione e concertazione si traduce poi in un documento - il Patto di Genere appunto - che viene firmato dai soggetti coinvolti.

Risultati raggiunti
Indiretti: Attivazione e diffusione sul territorio di azioni a sostegno della maternità e paternità e sperimentazione di formule di organizzazione dell'orario di lavoro nelle pubbliche amministrazioni e nelle imprese private che favoriscono la ri-conciliazione tra vita professionale e vita privata e promuovono un'equa distribuzione del lavoro di cura tra i sessi, coinvolgendo attivamente province, comuni, organizzazioni sindacali e imprenditoriali, sistema scolastico, aziende sanitarie locali e consultori.

Elementi di successo
I patti sociali di genere rappresentano una vera e propria innovazione nelle modalità di programmazione dei servizi e degli interventi per concordare tempi di vita e di lavoro attraverso la definizione di programmi plurali condivisi di azioni che, in quanto tali, sono volti a stimolare il protagonismo dei soggetti locali, favorire la cooperazione progettuale e di investimenti tra pubblico e privato, in modo che le politiche pubbliche possano incidere sul contesto sociale e istituzionale di un''area, valorizzandone e mobilitandone i suoi potenziali di risorse e indirizzandoli verso obiettivi di sviluppo innovativi.

Elementi di criticità




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