PRATICHE DI GENERE

N°72

SERVIZIO FINALIZZATO AL MIGLIORAMENTO DELLA CAPACITA’ DI GOVERNANCE E DI REALIZZAZIONE DI SERVIZI INTEGRATI NELL’AREA DELL’ASSISTENZA DOMICILIARE - RETE INTEGRATA DEI SERVIZI SOCIALI E PER IL LAVORO


Soggetto attuatore
IRS - Istituto per la ricerca sociale

Ambito
Pari Opportunità e inclusione sociale

Tipologia/e di azione
Azione di sistema
Azioni rivolte al sistema di governo
Azioni rivolte al sistema dei servizi

Destinatari
Solo donne
Immigrati/e

Partnership
Il progetto ha operato per la messa in rete di tutti i soggetti, pubblici e privati, che a livello locale (Comune di Bologna e Comuni capi distretto della provincia di Bologna) sono coinvolti nell'erogazione di servizi di assistenza domiciliare: ; Servizio Politiche Attive del Lavoro e Formazione, Centri per l'Impiego e Servizio politiche sociali e della salute della Provincia di Bologna, Uffici di Piano dei Distretti della provincia di Bologna (Bologna, San Lazzaro, Casalecchio, Porretta, San Giovanni in Persiceto; San pietro in Casale; Imola), Aziende Servizi alla Persona, Azienda Sanitaria Locale; Sportello Lavoro del Comune di Bologna; Agenzie autorizzate all’intermediazione; Organizzazioni Sindacali - Patronati; società di varia natura che operano nel settore.

Territorio
Provinciale: Provincia di Bologna

Fonte di finanziamento - Costo
88.200,00 Euro
Fondi Strutturali: FSE Ob. 2
Fondi Nazionali: FNA - Fondo Nazionale per le non autosufficenze
Fondi Regionali: FRNA – Fondo regionale per la non autosufficenza

Data inizio
Dicembre/2009

Data fine
Novembre/2012

Referente progetto (nominativo, email, telefono)
Nome: Daniela
Cognome: Oliva
E-mail: doliva@irsonline.it

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Contesto e problema
Il progetto parte da una precedente esperienza "R.I.S.S. BO - Rete integrata servizi sociali e servizi per il lavoro del Comune di Bologna" finanziata con risorse del FSE, realizzata da dicembre 2009 a novembre 2011 e finalizzata a realizzare una concreta sperimentazione, all’interno di un ambito territoriale definito (un quartiere), di integrazione operativa di servizi pubblici alla persona. L'esperienza di Rissbo era a sua volta l'evoluzione del progetto “Madreperla – sostegno e qualificazione del lavoro di cura domiciliare” che negli anni, grazie anche ai contributi economici della Regione Emilia Romagna e del FSE, ha potuto realizzare una serie di iniziative formative, di studi e ricerche nel campo dell’assistenza domiciliare privata. Il progetto RISSBO, partendo dall'analisi di contesto, configurazione della rete e progettazione di procedure condivise fra i soggetti che operano nel campo del lavoro di cura familiare per l’erogazione dei servizi, ha sperimentato con successo il modello nel Quartiere San Donato del comune di Bologna e presso il Centro per l’Impiego di San Lazzaro. RissBo2 da un lato è nato con l’intenzione di consolidare il servizio sperimentato con RissBO di implementazione e modellizzazione di un’azione di intermediazione del lavoro, integrata con il ruolo dei Servizi sociali, a favore della popolazione anziana, delle famiglie e delle assistenti familiari anche attraverso il supporto di un software dedicato e costruito per approfondire i bisogni degli anziani e il livello di qualificazione e competenze delle assistenti famigliari (Madreperla). Dall’altro, il progetto è nato per estendere e formalizzare il Sistema a rete nei vari ambiti del territorio provinciale, in funzione dei bisogni e dei servizi già operativi, coinvolgendo una platea più ampia di attori istituzionali e non.

Obiettivi
Obiettivo generale dell’intervento è quello di sviluppare su un ambito territoriale di area vasta (Comune di Bologna e Comuni capi distretto della provincia di Bologna) un sistema di erogazione dei servizi di assistenza domiciliare in una logica che vede l’integrazione sia tra le diverse iniziative pubbliche, sia tra queste e quelle private. In particolare, il progetto intende agire a sostegno dell’assistenza domiciliare privata e del mercato del lavoro di cura privato coinvolgendo, oltre agli attori istituzionali che già hanno lavorato insieme in RissBo1, tutti i soggetti, pubblici e privati, disposti ad impegnarsi in una logica collaborativa per la costruzione di una governance locale per l’erogazione di servizi di assistenza domiciliare, formalizzata. Obiettivi specifici: 1. Individuare, attraverso forme di animazione e sensibilizzazione, soggetti pubblici e privati per la condivisione di un modello di servizi integrati (nell’ambito di politiche per il lavoro e politiche sociali) finalizzati all’assistenza domiciliare e all’erogazione condivisa degli stessi; 2. Condividere, con gli attori individuati e motivati, un percorso che porti alla costruzione di un sistema formalizzato di relazioni e di comportamenti cooperativi con tangibili ricadute sul sistema di gestione dei servizi e sulla soddisfazione dei bisogni delle famiglie e delle assistenti famigliari. 3. Realizzare (identificando strumenti formalizzati di governance) una programmazione dei servizi dedicati all’incontro domanda/offerta anche decentrati sul territorio provinciale facendoli rientrare in una cornice più ampia di progettazione di “Piano strategico di servizi di cura alla persona e di integrazione con le politiche settoriali provinciali” a favore della promozione del benessere dei cittadini (Piani di zona e programmazione provinciale socio-sanitaria); 4. Attivare Gruppi di lavoro interistituzionali e non finalizzati alla costruzione di una Mappa informativa, ovvero un luogo virtuale che identifica ed esplicita dove sono collocate le risorse che ogni attore mette a disposizione dei partner e quali interventi è opportuno attivare per valorizzare al massimo le potenzialità dei diversi sistemi informativi. Attività che dovranno confrontarsi anche con le azioni di “supporto al miglioramento dei servizi di intermediazione domanda/offerta resi dai Centri per l’Impiego provinciali nell’ambito delle attività di assistenza domiciliare”; 5. Formalizzare, (attraverso strumenti quali i Protocolli di impegni, Accordi di Programma o simili) la costituzione di un Sistema a Rete di interlocutori pubblici e privati accreditati, associativi ed aziendali che possa rappresentare una buona pratica di co-progettazione e di corresponsabilità; 6. Sostenere il consolidamento e lo sviluppo di questo modello di Sistema a Rete Formalizzato attraverso attività di informazione/aggiornamento/disseminazione presso tutti gli operatori coinvolti/coinvogibili.

Attività
Fase 1 - MAPPATURA DEGLI ATTORI E DEI SERVIZI PER LA QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DI CURA FAMILIARE IN AMBITO PROVINCIALE finalizzata a verifica dell’interesse e disponibilità dei singoli attori a far parte della Rete e verificare competenze, ruoli e funzioni dei singoli attori (in primis, quelli istituzionali) al fine della taratura e messa a regime del modello di funzionamento del Sistema a Rete Formalizzato. Fase 2 - IL SISTEMA A RETE FORMALIZZATO – UN MODELLO DI AZIONE DA CONDIVIDERE finalizzato a mettere a punto (a partire da quanto progettato e sperimentato nell’ambito di RissBo) un modello di azione che evidenzi il sistema di governance e di realizzazione di servizi integrati nell’area dell’assistenza domiciliare privata e contenga delle Linee guida per il funzionamento del Sistema a Rete. Fase 3 – IL SISTEMA A RETE FORMALIZZATO – UN MODELLO DI AZIONE DA ATTUARE finalizzato alla formalizzazione del Sistema a Rete secondo i diversi modelli distrettuali messi a punto nella Fase 2 e all’attivazione della sperimentazione di due specifiche tipologie di servizio.

Risultati raggiunti
Indiretti: In sinergia con i lavori realizzati nell’ambito del Laboratorio per la domiciliarità, progetto attivato dall’Assessorato ai Servizi Sociali della Provincia, è stato realizzato l’aggiornamento e completamento della mappatura degli attori attualmente operanti nei Distretti su questo ambito della cura domiciliare. Lo staff di ricerca ha partecipato agli incontri del Laboratorio e, inoltre, ha effettuato interviste a singoli testimoni che operano nei Distretti, sempre in accordo e in integrazione con le attività del Laboratorio, al fine di non duplicare dati e informazioni. Nel dettaglio, sono state realizzate interviste semistrutturate ai referenti degli attori pubblici e privati ai quali si chiederà la disponibilità a entrare nel Sistema a Rete Formalizzato: - Attori istituzionali (CPI, Comuni, ASP Aziende Sanitarie Locali); - Attori sociali (Organizzazioni sindacali, Associazioni datoriali, Caritas); - Attori privati (Agenzie autorizzate all’intermediazione, società di varia natura che operano nel settore, Fondazioni, Organizzazioni non governative, volontariato, Consulta comunale delle Associazioni familiari, Consulta Comunale delle Associazioni che operano per il superamento dell'handicap, la Consulta Permanente per la Lotta all’Esclusione Sociale, ecc.). Sono state prodotte sette Schede distrettuali sulla mappatura degli attori che sono state oggetto di illustrazione e condivisione all’interno del Laboratorio per la domiciliarità. A partire dal modello sperimentato nell’ambito del progetto RissBO dalla Provincia di Bologna e dal Comune di Bologna, è stato progettato un Sistema a Rete al quale ogni attore pubblico e privato parteciperà in funzione di sue competenze e/o funzioni distintive. Il Sistema a Rete è differenziato rispetto ai singoli Distretti, in funzione sia dei bisogni espressi, sia delle iniziative già in atto. La progettazione dei modelli distrettuali è avvenuta sulla base delle interviste realizzate nella fase precedente e sulla base di un costante interscambio con i referenti degli Uffici di Piano che partecipano al Laboratorio per la domiciliarità. Sono stati realizzati 7 Report (uno per ogni Distretto) contenenti un aggiornamento della mappa degli attori coinvolti nell’ambito del lavoro di cura domiciliare e una ipotesi di “Modello di relazione tra gli attori del Distretto” in cui si focalizza, in particolare, il tema del ruolo degli SPI all’interno della Rete, il tema della formazione e qualificazione delle assistenti famigliari, il processo di intermediazione e gestione dei contratti, il processo di integrazione tra assistenza domiciliare pubblica e assistenza domiciliare privata. Per quanto riguarda la formalizzazione del Sistema a Rete, nel mese di Settembre è partito il processo di condivisione e formalizzazione dei modelli proposti e degli schemi di Accordo e sono stati realizzati incontri in ognuno dei singoli Distretti.

Elementi di successo
L'elemento di maggior successo dell'iniziativa è quella di aver, anche grazie al lavoro sinergico con il Laboratorio per la domiciliarità, progetto attivato dall’Assessorato ai Servizi Sociali della Provincia, progettato e formalizzato un Sistema a Rete in una vasta area territoriale (7 Distretti della provincia di Bologna), in un contesto che potrà essere particolarmente utile nel futuro se saranno abolite le Province e sul territorio bolognese sarà costituita la Città Metropolitana. Il progetto ha contribuito all’elaborazione delle Linee Guida per l’assistenza domiciliare previste nell’ambito del “Laboratorio sulla domiciliarità”. Inoltre nell'ambito delle attività di attuazione del Sistema a Rete è stato attivato dal 24 Maggio 2012 un servizio di welfare aziendale al quale ha aderito Intesa Sanpaolo che ha accettato di far parte del Sistema a Rete Formalizzato previsto da questo progetto . Il servizio è stato attivato sulla base di un Protocollo tra Intesa Sanpaolo e la Provincia di Bologna, regolato da un successivo Piano esecutivo. La sperimentazione ha ocinvolto, in prima battuta, tutti i dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo che operano nel comune di Bologna e, sulla base del monitoraggio attivato, è stato successivamente esteso anche ai dipendenti del Gruppo che operano nella provincia di Bologna. La sperimentazione consente di fruire dei servizi di intermediazione domanda/offerta di lavoro nell’ambito dell’assistenza domiciliare privata e di altri eventuali servizi erogati dal Sistema a Rete che si andrà a costituire presso una sede del Gruppo dove è presente, in momenti dedicati, un operatore degli SPI specializzato nell’utilizzo del sw Madreperla.

Elementi di criticità
Non sono stati riscontrati particolari elementi di criticità durante la fase di realizzazione del progetto.




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