Actions to implement the Strategy for Equality between Women and Men 2010-2015 – SEC (2010) 1079/2

Il documento è annesso alla “Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015” e indica le azioni individuate per la sua implementazione.

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Assessing Diversity – Impact in Business, Ottobre 2013

Questa pubblicazione è stata prodotta dalla Piattaforma di scambio delle Carte della Diversità ed e stata finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del programma PROGRESS per il progetto “Sostegno alle iniziative volontarie per la promozione della gestione della diversità sul posto di lavoro nell’Unione Europea.

Presenta alcuni casi studio aziendali sul tema della diversità realizzati in tutta Europa.

Sottolinea le principali sfide e fattori chiave per misurare l’impatto dell’attuazione delle Carte per la diversità nelle aziende. Fornisce inoltre esempi individuati dalla Piattaforma di scambio delle Carte della Diversità di attività aziendali mirate a misurare l’impatto della diversità, oltre a formulare raccomandazioni per ulteriori azioni.

Per maggiori informazioni

Largo alle donne, anzi no. Le quote di genere nelle società pubbliche

(Roberta Carlini, In Genere, n. 95, 28 Ottobre 2013)

Qualche giorno fa la Commissione europea ha dato un raro voto positivo all’Italia, nel rendere noti i dati sulla presenza delle donne nelle posizioni di vertice. Il segno “più” è relativo alla quota femminile nei board delle società quotate in borsa – dove la presenza di donne è salita in due anni e mezzo di 8,4 punti percentuali, raggiungendo quota 12,9: molto al di sotto della parità, e anche della media Eu 28 (che è 16,6%), ma comunque in rapida ascesa rispetto al 2010. Nel dare i nuovi numeri, la direzione Giustizia della Commissione europea ne attribuisce il merito all’introduzione della legge sulle quote di genere entrata in vigore per le società quotate nell’agosto 2012. Ma nelle società pubbliche l’applicazione della legge è in gran ritardo. Tra resistenze, barricate soft, e trucchi per aggirare la legge. Ecco i primi numeri.

Per maggiori approfondimenti

Pubblico vs privato: non tutte sotto lo stesso tetto

(V. Gualtieri, M. Rossi, In Genere, n. 81, 3 aprile 2013)

Si dice “il soffitto di cristallo”, per indicare il blocco alle carriere femminili. Ma un’analisi dei numeri italiani induce a fare le dovute distinzioni, a seconda di chi è il datore di lavoro. Il pubblico impiego è più paritario e vede una maggior presenza di donne qualificate. Perché nel nostro privato si butta via tanto capitale umano?

Per approfondire

Rapporto ILO Global Employment Trends for Women 2012

(11 Dicembre 2012)

A livello globale, nella prima parte dell’ultimo decennio, le disuguaglianze tra uomini e donne nel mercato del lavoro si sono ridotte. Dall’inizio della crisi nel 2007 si è però registrato un nuovo incremento. Questo è quanto emerge dal Rapporto dell’ILO (Tendenze globali dell’occupazione femminile 2012) prodotto in collaborazione con UN Women. Il Rapporto analizza in particolare le differenze di genere dal punto di vista della disoccupazione, occupazione, partecipazione alla forza lavoro, vulnerabilità e segregazione professionale e settoriale.

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